mercoledì 17 marzo 2010

Sabato prossimo a Martina Franca conferenza-concerto su Rachmaninoff del pianista Carlo Grante


Sabato 20 marzo 2010, alle ore 18.00, il Palazzo Ducale di Martina Franca (TA) ospiterà il secondo appuntamento con Documenti di Pianismo, dedicato a "Rachmaninoff tra realismo e immaginazione".
La Conferenza–Concerto è collegata al nuovo CD di Carlo Grante (nella foto): "Sergei Rachmaninoff: Opere per Pianoforte, Music & Arts, CD 1228 – (2009)".
Grante, uno dei pianisti più attivi e apprezzati del panorama discografico contemporaneo, recentemente protagonista dell’intervista-monografia “Roberto Piana incontra Carlo Grante” (Editoriale Documenta 2008), commenterà e illustrerà la musica del CD, con esempi al pianoforte e riferimenti interdisciplinari, estendendo l’argomento ad altri campi dell’applicazione artistica.
Il disco che sarà presentato il 20 marzo contiene i 13 Preludi Op. 32, le Variazioni sopra un tema di Corelli e il poema sinfonico L’Isola dei Morti, qui eseguito da Grante in una trascrizione di Kirkor.
"Le composizioni di Rachmaninoff sono l'opera di un uomo che, da eccezionale e brillante esecutore, ha viaggiato e si è molto confrontato con menti diverse assorbendo una visione artistica cosmopolita”, commentava la stampa dell’epoca in merito al connubio compositore-esecutore. Questa influenza dell’esecutore sul compositore si avverte nei preludi Op. 32, in cui risalta una “grammatica espressiva” che Grante definisce, nelle note del booklet del CD, simile a quella di altri due grandi contemporanei, Busoni e Godowsky: ovviamente non nel linguaggio compositivo, ma nel dettaglio dell'elemento espressivo rivolto all'esecutore. In questo ciclo di preludi, Rachmaninoff sviluppa una tecnica compositiva che porta alla costruzione di pezzi con il riutilizzo di brevi frammenti melodici e ritmici. Ciascun preludio, dal carattere alquanto singolare, diventa allo stesso tempo una sorta di poema sinfonico in miniatura e uno studio. Anche i successivi Etudes-Tableaux sono proprio basati su figure musicali ricorrenti e sull’immaginario personale del compositore, mai rivelato. Benno Moiseiwitsch affermò che il preludio No. 10 gli aveva dato una “sensazione così forte come se avesse avuto una visione”. Rachmaninoff ammise che questo preludio era stato ispirato al dipinto del simbolista svizzero Arnold Böcklin, “Il ritorno”.
Il poema sinfonico L’Isola dei Morti, eseguito da Carlo Grante in una trascrizione per pianoforte solo di Giorgy Kirkov, fu anch’esso ispirato da un dipinto di Arnold Böcklin, appunto “L’Isola dei Morti”. Rachmaninoff era stato molto impressionato dalla sua riproduzione in bianco e nero, ancor più che dalle numerose versioni a colori. Lo stesso dipinto ha ispirato fortemente anche altri compositori, come Schülz-Beuthen per un suo poema sinfonico, e Max Reger, che compose Four Tone Poems after Arnold Böcklin. Dello stesso Rachmaninoff, anche Etude-tableau Op. 39/No. 2, con il suo accompagnamento oscillante che riprende le prime note del tema tradizionale "Dies irae”, appare inquietantemente simile all’Isola dei Morti.

In linea con la poetica del realismo in arte, Rachmaninoff riteneva che ci dovesse essere "qualcosa di definito prima che la mia mente trasmetta un’impressione definita o le idee si rifiutino di apparire”. “Mentre compongo”, disse Rachmaninoff, “trovo di grande aiuto avere in mente un libro letto recentemente, o una bella immagine, o un poema”. Durante la successiva sessione concertistica, Carlo Grante eseguirà alcuni brani estratti dal programma del CD.



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