lunedì 20 dicembre 2010

Qui Brindisi: il 2 gennaio Ivo Pogorelich terrà un recital ad ingresso gratuito al Nuovo Teatro Verdi


Ivo Pogorelich, tra i più grandi pianisti viventi, accenderà il 2011 a Brindisi con una serata-evento in programma domenica 2 gennaio al Nuovo Teatro Verdi. Il celebre musicista sarà il protagonista, insieme al Quartetto di Cremona, del Concerto per il Nuovo Anno promosso dall’Amministrazione Comunale, che ancora una volta offre alla città un appuntamento di straordinario valore. L’ingresso è libero con l’obbligo di prenotazione al botteghino del teatro (info 0831.56.25.54 - ore 10.30-12.30/17-20) oppure agli uffici della Fondazione Nuovo Teatro Verdi (info 0831.22.92.30) a partire da lunedì 20 dicembre.

Unanimemente riconosciuto tra i pianisti più lucidi del nostro tempo - c’è chi lo ha paragonato a Horowitz - Ivo Pogorelich ha scosso per la prima volta il mondo della musica nel 1980, quando fu al centro di una controversia politica provocata dalla sua eliminazione dalla finale della Warshaw International Music Competition. Con disappunto per quella decisione, Martha Argerich - allora nella giuria, e lei stessa già vincitrice del medesimo concorso nel 1965 - dichiarò: «Quest’uomo è un genio». Non si sbagliava. L’anno dopo Pogorelich avrebbe debuttato alla Carnegie Hall di New York dando il via a una tournée senza fine e a una carriera concertistica trionfale, che in tutti questi anni lo ha visto al fianco delle orchestre più importanti del mondo, dai Berliner Philharmoniker alla London Symphony.

A Brindisi Pogorelich si esibisce accanto al Quartetto di Cremona, formazione composta da musicisti di grande talento, cui per l’occasione si aggiunge il contrabbassista Riccardo Donati. E con loro rende omaggio a Chopin eseguendo il Concerto per pianoforte n. 2 in fa minore op. 21 nella versione originale dell’autore per pianoforte e quintetto d’archi, all’interno di una serata che si chiuderà con l’ensemble di Cremona impegnato nell’interpretazione del Quartetto per archi n. 2 in re maggiore di Aleksander Borodin.

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