venerdì 8 aprile 2011

Cresce l'attesa per la prima mondiale de "Lo stesso mare" di Fabio Vacchi il prossimo 28 aprile al Teatro Petruzzelli


Giovedì 28 aprile, alle 20.30 al Teatro Petruzzelli di Bari andrà in scena la prima dell’opera contemporanea “Lo stesso mare”, per la regia di Federico Tiezzi e la direzione musicale di Alberto Veronesi.

L’opera composta da Fabio Vacchi (nella foto è insieme al sovrintendente Vaccari), tratta dall’omonimo romanzo dello scrittore israeliano Amos Oz, è una nuova produzione della “Fondazione Lirico Sinfonica Petruzzelli e Teatri di Bari”.

Martedì scorso Vacchi ha incontrato per la prima volta l’Orchestra del Petruzzelli assistendo alle prove dirette dallo stesso Veronesi.
“Un organico meraviglioso - ha affermato Vacchi - Questa orchestra è l’espressione di un Sud che cresce”.
“La musica di Fabio – ha sottolinea Veronesi - è una originale sintesi storica ed etnica. Vi abbiamo struggente lirismo post-berghiano, complessità ritmica post-stravinskiana, echi di melodie yiddish, echi di canti di Muezzin, maestria nelle tecniche strumentali contemporanee, esatta percezione del risultato timbrico-armonico, scrittura vocale fluente. Fabio Vacchi è uno dei grandi maestri della scrittura musicale contemporanea”.
“Ho preso alla lettera il desiderio espresso da Oz che quest’opera diventasse la celebrazione di un’“orgia affettiva”- spiega Vacchi- nella quale i personaggi superassero censure e moralismi nel nome della tolleranza, della condivisione, dell’apertura all’altro. Oz ha teorizzato il compromesso nella sfera politica, filosofica, erotica, dando voce al mio orrore per i dogmi etici, politici, religiosi e dunque anche estetici. Come nel romanzo i personaggi non vengono divisi, ma uniti dalla contraddizione delle loro vite e dal dualismo intrinseco all’esistenza - compresa la possibilità di amare più persone contemporaneamente “con lo stesso dolore e senza tradirne nessuna”, come dice Gabriel Garcia Marquez in Memoria delle mie puttane tristi- così ho cercato di dar vita a un’opera che desse unità e senso a tendenze tanto differenti quanto radicate in una storia comune: tradizione e ricerca, influssi etnici e storia del teatro musicale occidentale, con tutta la sua varietà, dal melodramma al melologo, dal Singspiel alle esplorazioni dell’avanguardia”.
A firmare le scene Gae Aulenti, i costumi Giovanna Buzzi, le luci Gianni Pollini. Ad arricchire l’impianto scenico le videoproiezioni saranno curate da Antonio Giacomin.
Centrale il ruolo delle voci narranti Sandro Lombardi, Giovanna Bozzolo e Graziano Piazza che scandiranno il ritmo della rappresentazione.
Julian Tovey (baritono) sarà Albert, Yulia Aleksyuk (soprano) canterà Dita, Chiara Taigi (soprano) interpreterà Bettin, Sabina Macculi (soprano) sarà Nadia, Giovanna Lanza (contralto) sarà Miriam, Stefano Pisani (tenore) canterà Ghighi, Danilo Formaggia (tenore) sarà Dobi.
L’assistente alla regia sarà Giovanni Scandella, l’assistente per la drammaturgia Fabrizio Sinisi, gli assistenti scenografi Greta Podestà, Nina Artioli.
Lo spettacolo gode del patrocinio dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Israele.
Il “main sponsor” dell’evento è la Natuzzi Group.
In replica sabato 30 aprile alle 18.00 e lunedì 2 maggio alle 20.30. Informazioni: 080.975.28.40.

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