lunedì 18 aprile 2011

Fondazione Petruzzelli: Al Piccolo Teatro di Milano presentata alla stampa l'opera "Lo stesso mare" di Fabio Vacchi


Presentata questa mattina a Milano, nel Chiostro del Piccolo Teatro Grassi, l’opera contemporanea “Lo stesso mare” di Fabio Vacchi, tratta dall’omonimo romanzo di Amos Oz (Feltrinelli Editore).
All’incontro hanno partecipato il compositore Fabio Vacchi, il maestro Alberto Veronesi, che salirà sul podio dell’Orchestra del Petruzzelli, il regista Federico Tiezzi, la scenografa Gae Aulenti, il sindaco di Bari e presidente della Fondazione Petruzzelli Michele Emiliano, il sovrintendente Giandomenico Vaccari.
L’opera, che gode del patrocinio dell’Ufficio Culturale dell’Ambasciata di Israele, è in programma al Teatro Petruzzelli giovedì 28 aprile alle 20.30, sabato 30 aprile alle 18.00 e lunedì 2 maggio alle 20.30. Il main sponsor della rappresentazione è Natuzzi Group.
“Una vera sfida. – ha dichiarato il presidente Emiliano - Oggi sento di ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la messa in scena di questo spettacolo straordinario che racconta il senso della vita nella sua appassionata complessità. Per noi sarà un vero onore accogliere a Bari il grande scrittore Amos Oz e l’ambasciatore di Israele che parteciperanno alla prima dell’opera”.
Uno spettacolo complesso, come ha sottolineato il compositore, Fabio Vacchi: “Si tratta di un romanzo difficilmente riassumibile in poche parole. Nella narrazione di Oz non esiste una linea retta ma tante linee spezzate, divise tra presente e passato, luoghi diversi, personaggi vivi e morti. Come nel romanzo – spiega Vacchi- i personaggi non vengono divisi, ma uniti dalla contraddizione delle loro vite e dal dualismo intrinseco all’esistenza - compresa la possibilità di amare più persone contemporaneamente ‘con lo stesso dolore e senza tradirne nessuna’, come dice Gabriel Garcia Marquez in Memoria delle mie puttane tristi - così ho cercato di dar vita a un’opera che desse unità e senso a tendenze tanto differenti quanto radicate in una storia comune: tradizione e ricerca, influssi etnici e storia del teatro musicale occidentale, con tutta la sua varietà, dal melodramma al melologo, dal Singspiel alle esplorazioni dell’avanguardia”.
Centrale nella rappresentazione il ruolo delle voci narranti Sandro Lombardi, Giovanna Bozzolo e Graziano Piazza che scandiranno il ritmo della rappresentazione. Julian Tovey sarà Albert, Yulia Aleksyuk canterà Dita, Chiara Taigi interpreterà Bettin, Sabina Macculi sarà Nadia, Giovanna Lanza sarà Miriam, Stefano Pisani canterà Ghighi, Danilo Formaggia sarà Dobi. Rico avrà la voce di Alessandro Castellucci. A firmare i costumi Giovanna Buzzi, il disegno luci Gianni Pollini, le video-proiezioni Antonio Giacomin.
“La musica di Fabio Vacchi - ha affermato Alberto Veronesi - è un’originale sintesi storica ed etnica. Vi abbiamo struggente lirismo post-berghiano, complessità ritmica post-stravinskiana, echi di melodie yiddish, echi di canti di Muezzin, maestria nelle tecniche strumentali contemporanee, esatta percezione del risultato timbrico-armonico, scrittura vocale fluente. Fabio Vacchi è uno dei grandi maestri della scrittura musicale contemporanea”. E per l’Orchestra del politeama il maestro Veronesi ha avuto parole di elogio: “I musicisti del Petruzzelli sono dei grandi compagni di viaggio. In due anni hanno fatto un percorso straordinario”.
“C'è una cifra comune nelle storie individuali racchiuse nel libro-racconta il regista Federico Tiezzi- ed è la distanza tra le anime, che acuisce i sentimenti invece di sopirli e li fa più forti e duraturi. Tutti i personaggi vivono in una separazione dal proprio oggetto d'amore, una barriera tenace, concreta e reale, e quasi invalicabile: il muro di una stanza, una remota lontananza, un mondo di fantasia, o semplicemente la morte. La storia segue l'intreccio di questo desiderio implacabile, assumendone le forme, moltiplicandone gli echi. In questa partitura di vicende un comune filo rosso: l'erotismo, mediante il quale i personaggi tentano di superare le distanze, colmare le assenze, sciogliere i nodi insolubili del proprio dramma”.

“Non esiste scenografia senza spazio teatrale-ha dichiarato Gae Aulenti- L’idea per questo spettacolo è quella di un grande condominio fatto di scale e di piani, che generi movimento, azioni, metta in gioco l’essenza dei personaggi. E poi la geografia: il mare, il deserto ed un giardino dove fioriscono relazioni umane”.

“Con questa prima mondiale - ha sottolineato il sovrintendente Vaccari- la Fondazione Petruzzelli si confronta con la contemporaneità, una scommessa importante per le nostre strategie artistiche. La musica di Vacchi sottolinea l’eccezionalità del grande ‘coro di voci’ che fa parte del romanzo di Oz, all’apparenza persone comuni ma, in realtà, esseri straordinari per il loro coraggio”.

E in attesa della prima la Fondazione Petruzzelli propone un calendario di appuntamenti dedicati all’evento.

Mercoledì 20 aprile alle 18.00 nel foyer del Teatro Petruzzelli il sovrintendente Giandomenico Vaccari sarà relatore di un incontro dedicato al romanzo “Lo stesso mare” di Amos Oz, da cui è stata tratta l’opera composta da Fabio Vacchi.
Martedì 26 aprile alle 17.30 nel foyer del Teatro Petruzzelli il maestro Fabio Vacchi incontrerà il pubblico per raccontare la nascita dell’opera “Lo stesso mare”.
E mercoledì 27 aprile, c’è grande attesa per l’incontro con Amos Oz che si svolgerà alle 18.30 nella sede della Libreria Feltrinelli di Bari.

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