venerdì 29 aprile 2011

Straordinario quanto meritato successo ieri per LO STESSO MARE, in prima mondiale al Teatro Petruzzelli


Quando tre anni fa l'allora fresco sovrintendente della Fondazione Petruzzelli Giandomenico Vaccari mi confidò davanti al Kursaal Santalucia il progetto di commissionare un'opera nuova al compositore Fabio Vacchi, tratta dal romanzo "Lo stesso mare" del celebre scrittore israeliano Amos Oz, rimasi francamente un po' perplesso. La ricostruzione e soprattutto la riapertura del Petruzzelli erano sogni che sembravano ancora lontani se non proprio irrealizzabili. Come si poteva già pensare ad un progetto così ambizioso e presumibilmente costoso senza riavere ancora il Teatro? Lo presi per matto. Oggi, dopo che quel sogno da lui fortemente coltivato e voluto si è realizzato, anche attraverso uno spettacolo memorabile, non posso che chiedergli pubblicamente scusa e dirgli bravo (e naturalmente fortunato) Giandomenico che ci hai SEMPRE creduto!
Confesso poi, che tre anni fa non conoscevo nulla o quasi di Amos Oz; mentre della musica di Fabio Vacchi, almeno fino a qualche settimana fa avevo un'idea piuttosto vaga e superficiale, avendo ascoltato a Roma nel 2002 "Terra comune", il brano per orchestra che il compositore aveva scritto per l'inaugurazione della Sala Santa Cecilia dell'Auditorium Parco della Musica. Ascoltare a distanza di anni questa sua opera (e che opera!), oltre ad alcuni pezzi cameristici assai significativi, è stata per me un'autentica sorpresa nel senso più emozionante del termine. Il romanzo "Lo stesso mare" è pur nella sua polifonica complessità, almeno a detta di molti critici ed esperti di letteratura, un grande capolavoro.
Realizzare dunque da quel capolavoro un'opera lirica contemporanea che ne restituisse appieno la bellezza e la coivolgente, straordinaria emozione era impresa tutt'altro che agevole. A giudicare dalla profondità del risultato e dalla notevolissima eco che questo evento ha suscitato in tutta l'Italia culturale e musicale che conta (c'erano ieri in teatro direttori artistici, musicologi, critici e giornalisti di chiara fama), c'è solo da essere strafelici per il Petruzzelli e per Bari. La Fondazione lirico-sinfonica più "piccola e povera d'Italia", come ha detto qualche giorno fa in conferenza stampa il sindaco Michele Emiliano, "sta compiendo miracoli, uno dietro l'altro". La regia di Federico Tiezzi, il cast esemplare, la stupenda orchestra del Petruzzelli, magistralmente preparata da Alberto Veronesi hanno fatto il resto. Andate a vedere e sentire "Lo stesso mare" di Vacchi e Oz: non ve ne pentirete!

Nessun commento:

Posta un commento