giovedì 29 luglio 2010

A settembre al Massimo di Palermo è in programma un nuovo allestimento del Barbiere di Siviglia di Rossini






Sabato 18 settembre si riaccenderanno le luci della ribalta del Teatro Massimo per la seconda parte della Stagione 2010 con una serie di appuntamenti immancabili. Si inizia con un nuovo allestimento prodotto dal Teatro palermitano basato sui luminosi colori di Siviglia e della Spagna – il rosso, il giallo, il blu – ideato per accogliere il ritorno del capolavoro del repertorio operistico buffo: Il barbiere di Siviglia di Gioachino Rossini.

Capolavoro di modernità su libretto di Cesare Sterbini da una pièce di Beaumarchais, l'opera fu scritta da Rossini in poche settimane per debuttare al Teatro Argentina di Roma nel carnevale del 1816: la prima fu un “fiasco organizzato”, mentre dalle prime repliche a oggi l'opera non è mai uscita dal repertorio dei teatri, cosa non comune a tutti i titoli. L'argomento è noto a tutti: una storia d'amore che inizia con una serenata al chiaro di luna, una commedia brillante in cui un Conte si allea con un Barbiere e la freschezza giovanile ha il sopravvento sul cinismo dei più anziani.

«“Il barbiere di Siviglia” è opera di confine. Estrema declinazione dell'antica opera buffa, primo capolavoro di un nuovo sentire. Un'opera spagnola che più italiana di così si muore. Difficile stare dietro a un lavoro così ricco. Abbiamo deciso di fermarci e di ammirarlo. Come un italiano in vacanza in andalusia. Come davanti a un quadro di Mirò. Abbiamo cercato di fissare tutti i colori del Barbiere di Rossini in un quadro multiforme, vivo e movimentatissimo. Una Siviglia fatta di case che danzano e che si scoperchiano, uomini che si travestono, donne che vengono rapite. Peggio di un film di Almodovàr». Così il regista Francesco Micheli descrive l'impianto del suo nuovo spettacolo con le scene di Angelo Canu e i costumi di Marja Hoffmann, rispettivamente a capo degli allestimenti scenici e della sartoria del Teatro Massimo.

Debutta sul podio palermitano Michele Mariotti, esperto del repertorio rossiniano, giovane e affermata bacchetta italiana, con una compagnia di canto che vanta una Rosina di eccellenza come Daniela Barcellona e il baritono Fabio Capitanucci nel ruolo di Figaro. Ai due palermitani Simone e Nicola Alaimo i ruoli di Don Basilio e Don Bartolo. Il temibile ruolo tenorile del Conte d'Almaviva è affidato invece a Dmitry Korchak. Al loro si alterneranno in alcune repliche, nell'ordine, Kirstin Chavez, Christian Senn, Roberto Tagliavini, Umberto Chiummo e Alexey Kudrya.

Sono previste otto recite, dal 18 al 26 settembre (con due fuori abbonamento).

Costo dei biglietti: da euro 10 a euro 125, in vendita presso il botteghino del Teatro (aperto dal 2 settembre da martedì a domenica dalle ore 10 alle ore 15, tel. 0916053580 / fax 091322949 / biglietteria@teatromassimo.it), sul sito www.teatromassimo.it o nelle prevendite autorizzate in tutta Italia del circuito Amit-Vivaticket. Informazioni e prevendita 800 907080 (tutti i giorni dalle ore 10 alle ore 17).

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