mercoledì 25 ottobre 2017

Il "Franco Cacciatore" di Weber al Teatro alla Scala fino al 2 novembre. Applauditissimo il direttore Myung-Whun Chung.

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Il Romanticismo di Der Freischütz (Il franco cacciatore (nella foto) di Carl Maria von Weber è tornato con successo alla Scala dopo un'assenza di quasi vent'anni, riportando le sue atmosfere suggestive e sovrannaturali. Ancora cinque recite fino al 2 novembre (fra cui la data di ScalAperta a metà prezzo) per assistere a questa nuova produzione da non perdere. Applauditissimo alla Prima, il Maestro Myung-Whun Chung si conferma punto di riferimento per originalità e profondità di lettura anche nel repertorio operistico. La sua bacchetta sensibile esalta il contrasto fra Bene e Male, luce e oscurità, su cui si fonda questo capolavoro assoluto del teatro musicale. Una dicotomia ricercata anche dalla regia vibrante di Matthias Hartmann, ricca di intensi spunti visivi che riflettono le pulsioni inconsce dei protagonisti, in balia di un gioco di forze più grande di loro. Una vicenda simbolica che richiede tre grandi interpreti: il giovane cacciatore Max è l'Heldentenor Michael König, l’angelica Agathe è Julia Kleiter e il diabolico Kaspar Günther Groissböck, la cui verve scenica si scatena nella celebre invocazione demoniaca della Gola del Lupo. Biglietti per le ultime date da 13 a 210 € più prevendita (da 6,50 a 105 € per la data di ScalAperta del 2 novembre).

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