martedì 10 ottobre 2017

Stasera al Conservatorio di Monopoli omaggio a Monk con il pianoforte Jazz di Gianni Lenoci.


“Armonia: somiglianza con Webern. Il senso dello spazio. Come Webern: propensione per lo spazio vuoto. Di solito il jazz, soprattutto il pianismo jazz, è fluviale. 
Monk agisce in economia.Il senso ritmico: com'è tipico del jazz, uso di poliritmie.
Ma anche radici storiche del jazz (quello di Armstrong, per intendersi). La musica
di Monk è astratta, ma ha alle spalle anche questa tradizione. Pratica del riff (Count
Basie anni '30).
Rispettoso del sistema tonale, con rare escursioni nel modale. E nonostante questo,
riusciva a creare giri armonici che comunque, nel colore, si avvicinano a Webern.
Uso e gestione particolare - comunque coerente - della dissonanza (a volte congiunta
con consonanze aperte…). Importante il tocco pianistico.
Modo particolare di muovere le voci, rispetto alla gestione suddetta, di consonanze
e dissonanze.
Economia nell'impiego dei mezzi armonici.
Discorso ritmico, che, relato all'armonia, riusciva a tenere come sospeso il discorso
armonico.
I giri armonici sono semplici, ma gli accordi sono disposti in modo da ottenere
agglomerati dissonanti.
Monk è anche il flusso della musica che sa scendere a patti con l'errore. La vita che
entra nella musica. Il contingente che penetra la musica. Contenere, riparare, dirigere,
gestire l'errore. Il jazz non aspira ad alcuna perfezione, accetta l'imperfezione. Il gruppo
e l'individuo. Avventura e senso dell'umorismo.” Al pianoforte ci sarà Gianni Lenoci (nella foto) a rendere l'omaggio doveroso a Theolonius Monk al Conservatorio di Monopoli.
Ingresso libero.

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