martedì 10 ottobre 2017

Si inaugura l'11 e 12 ottobre il Festival Bologna Modern con il dittico "Medea / Medeamaterial", diretto da Marco Angius.


Inaugura il festival Bologna Modern l’11 e 12 ottobre (ore 20.00), al Teatro Comunale, il dittico Medea | Medeamaterial, che vede affiancati l’atto unico composto da Georg Benda nel 1775 e l’opera di Pascal Dusapin del 1992, quest'ultima in prima rappresentazione italiana. Sul podio Marco Angius (nella foto), che in questi anni ha legato il suo nome alle proposte del Comunale dedicate al repertorio contemporaneo. La regia è firmata da Pamela Hunter, per una nuova produzione realizzata da Nimrod Opera Zurich con Dalibor Pyš (video e camera), Francesco Canavese e Giovanni Magaglio (suono) e Daniele Naldi (luci). Nel ruolo di Medea saranno impegnate Salome Kammer (Benda) – nota al pubblico del grande schermo per la sua interpretazione della violoncellista Clarissa nel film “Heimat 2 – Cronaca di una giovinezza”, diretto dal regista tedesco Edgar Reitz – e Piia Komsi (Dusapin) – soprano finlandese apprezzato in tutto il mondo, da Buenos Aires a New York, per le sue capacità virtuosistiche –, mentre per entrambe le opere sarà Paul Suter a vestire i panni di Giasone. Orchestra e Coro (preparato da Mario Benotto) sono quelli del Comunale di Bologna.
Lo spettacolo sarà registrato e trasmesso in differita da Radio3.
Ho sempre voluto scrivere un dramma di questo tipo […] In verità, niente mi ha mai sorpreso a tal punto, perché ho sempre immaginato che un pezzo scritto in questo modo risulterebbe alquanto inefficace! Sai, ovviamente, che in esso non c’è canto, ma soltanto recitazione, per la quale la musica è soltanto come l’obbligato per il recitativo. Ogni tanto vengono pronunciate delle parole mentre la musica prosegue e questo ha un effetto splendido.” Così scriveva in una lettera al padre il giovane Mozart dopo aver assistito a una recita della Medea di Benda a Mannheim nel 1778. Melodramma in un atto composto nel 1775 su libretto del poeta e drammaturgo tedesco Friedrich Wilhelm Gotter, narra il tragico mito di Medea ispirandosi a Euripide e a Ovidio. Influenzato dall'estetica di Lessing, Benda elabora una costruzione musicale, dall'alto tasso emozionale, che fa largo uso di temi ricorrenti legati al ricordo.
Pascal Dusapin è uno dei più importanti compositori della scena musicale francese contemporanea, le cui opere sono diventate parte integrante del repertorio. Anch’egli come Benda prende ispirazione dal mito di Medea e nel 1992 compone Medeamaterial, un lavoro che, come spesso accade in Dusapin, fa convergere diverse forme artistiche in modo mirabile: musica, lirismo, letteratura, storia, filosofia, il tutto basato sul testo del grande drammaturgo tedesco Heiner Müller, scomparso nel 1995, tre anni dopo la prima rappresentazione dell'opera. Quest’ultimo si focalizza principalmente sul disturbo psicologico che affligge la protagonista, sul suo manifestarsi e sugli effetti che ha sul suo corpo e su quelli di chi le è vicino. La personalità schizofrenica di Medea viene resa attraverso il raddoppio della sua voce da parte di un quartetto vocale, che trasformano le parole di rabbia e lamento in una sorta di polifonia.
L’idea su cui si basa questa produzione è quella di combinare la grande forza drammatica del mito di Medea raccontato da Benda con l’introspezione psicologica tratteggiata da Pascal Dusapin. Raccontando la lotta interiore che lacera la figlia di Eeta, determinata a compiere la sua terrificante vendetta, il palco viene preparato alla complicata e profondamente introspettiva analisi a cui la protagonista viene sottoposta nell’opera di Dusapin. La musica di quest’ultimo riesce a mantenere un delicato equilibrio tra il terrore generato dall’orribile atto e le emozioni che caratterizzano i personaggi della storia. Utilizzando dei flash-back e degli effetti di “eco visivo”, la psicosi tratteggiata da Dusapin tormenta la Medea di Benda, e i momenti di verità in Benda ritornano come ricordi in Dusapin. Per raggiungere questa “risonanza emozionale” tra le due opere la messinscena è completamente astratta, utilizzando un linguaggio figurato concepito per permettere che le emozioni espresse dalla musica possano produrre il loro massimo effetto.
Medea e Medeamaterial vengono eseguite en suite e senza intervallo, per una durata di circa un'ora e quaranta minuti.
I biglietti (da 25 a 10 euro) sono in vendita sul sito www.tcbo.it e presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Eventuali biglietti invenduti saranno disponibili da un'ora e mezza prima dell'inizio di ogni spettacolo al 50% del costo.

Nessun commento:

Posta un commento