lunedì 7 maggio 2007

I concerti di Daniel Barenboim per l'Accademia di Santa Cecilia

5/7/8 maggio : Orchestra e Coro dell'Accademia Nazionale di Santa Cecilia Antonio Pappano (direttore) e Daniel Barenboim (pianoforte) in programma musiche di Goffredo Petrassi "Salmo IX", Ludwig van Beethoven il "Concerto per pianoforte e orchestra n.3" e di Franz Liszt il "Concerto per pianoforte e orchestra n.1".
Argentino di nascita, Daniel Barenboim (nella foto) fu allievo di Igor Markevitch e Wilhelm Furtwaengler, che diedero un inconfondibile imprinting alla sua carriera musicale. Nel 1952 debuttò come pianista proprio a Roma, e fu in omaggio a quell'esordio che qualche anno fa vi fece ritorno per un trionfale recital pianistico a Via della Conciliazione. Nel concerto diretto da Pappano eseguirà da solista ben due Concerti per pianoforte e orchestra: il Primo di Franz Liszt, che in soli 20 minuti alterna 5 movimenti di prodigioso e brillante virtuosismo, e il Terzo di Beethoven, il primo tra i grandi concerti protoromantici per piano e orchestra. Autentico mito vivente della musica d'oggi, Barenboim può vantare al suo attivo incarichi di grande prestigio, come i suoi intensi anni parigini alla guida dell'Orchestre de Paris, o sul podio della Chicago Symphony, senza contare i suoi impegni ai Festival di Edimburgo e soprattutto Bayreuth, in cui si è guadagnato una formidabile reputazione di interprete wagneriano. Non si può tacere, a proposito del Concerto diretto da Pappano, della presenza a inizio di serata del Salmo IX di Goffredo Petrassi, scomparso quattro anni fa a 99 anni di età. Composto negli anni '30, è un'opera giovanile nella quale il grande compositore del '900 italiano comincia a definire un linguaggio modernissimo fatto di astrattismo atonale aderente soltanto marginalmente alla dodecafonia e alla serialità.
Un recital di Daniel Barenboim al pianoforte è invece previsto il 10 maggio. In programma Franz Liszt: Années de pèlerinage (Italie: nn.4, 5 e 6 Sonetti del Petrarca; n.7 Après une lecture de Dante) Légendes: San Francesco d'Assisi e Parafrasi dalle opere di Verdi "Trovatore", "Aida" e "Rigoletto".
Nel concerto da solista al pianoforte, Daniel Barenboim renderà omaggio all'Italia, che ne ospitò il debutto nel '52 all'età di nove anni, attraverso un autore a lui molto caro, che in Italia visse a lungo sia in gioventù che in età avanzatissima: Franz Liszt. Composti nell'ardore degli anni giovanili mentre in compagnia della sua amante (da cui ebbe tre figli, tra cui Cosima, futura moglie di Wagner) viaggiava tra la Svizzera e il Bel Paese, le Annèes de pèlerinage sono una raccolta musicale che di quei viaggi è quasi un diario. I brani italiani si ispirano all'arte e alla letteratura del nostro Paese, e proprio quattro di questi ultimi sono stati selezionati da Barenboim per la serata romana: la versione per pianoforte solo di tre Sonetti del Petrarca, e la Fantasia quasi Sonata ispirata a Dante, composta di getto in seguito alla forte suggestione scatenata dalla lettura dell'episodio di Paolo e Francesca nella Divina Commedia. Ma i brani che senza dubbio esalteranno il pubblico del concerto sono le celebri "parafrasi" verdiane, brani di elevatissimo virtuosismo, in cui la fantasia del più grande pianista dell'800 rielabora in versione pirotecnica i temi più popolari delle opere di Verdi, tratti dal Trovatore, dall'Aida e dal Rigoletto: testimonianze di quanto il nostro maggiore operista fosse all'epoca già conosciuto e amato in tutta Europa.


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