giovedì 16 ottobre 2008

Un Adam Neiman semplicemente strepitoso allo Sheraton Nicolaus di Bari


Consueta conferenza stampa ieri mattina allo Sheraton Nicolaus per presentare il cartellone della 67esima stagione della Camerata Musicale Barese. Non era purtroppo presente tra i relatori il direttore artistico della storica associazione, il maestro Giovanni Antonioni colpito dal tragico lutto per la morte lunedì scorso della sorella Beatrice, insigne docente e brillante violinista di caratura internazionale che ben ricordano i tanti musicisti e appassionati baresi calcare con successo in un recente passato i teatri e le sale da concerto della nostra città. Il compito di illustrare il cartellone di quest’anno è spettato, pertanto, al critico musicale della Gazzetta del Mezzogiorno Nicola Sbisà, che lo ha assolto, va detto, ottimamente. Gli appuntamenti sono già noti e ne ho già parlato diffusamente in precedenti post. Alla conferenza stampa sono intervenuti, tra gli altri, il presidente del sodalizio Giovanni Girone e il suo vice, Rosario Polizzi, Marcello Calbiani (consigliere incaricato per i rapporti istituzionali di Banca CARIME, sponsor ufficiale della Camerata già da cinque anni) e il direttore generale Rocco De Venuto. Per quanto riguarda le autorità istituzionali, solo Nicola Laforgia, assessore alle Culture del Comune di Bari, ha fatto capolino allo Sheraton intorno a mezzogiorno. Molti gli argomenti sul tappeto: dall’esigenza non più prorogabile di favorire la creazione di un pubblico nuovo per i concerti sino al ritorno tanto atteso al Teatro Petruzzelli, dal sostegno alle fasce sociali più deboli e ai diversamente abili, consentendo loro un accesso maggiore alle sale da concerto.
In serata poi la Banca Carime ha offerto ai suoi abbonati uno stupendo concerto del pianista americano Adam Neiman, dedicato per l’occasione proprio all'indimenticabile Beatrice Antonioni. Già ascoltato da chi scrive lo scorso anno al “Miami Piano Festival” (organizzato a Lecce dall’associazione Nireo), il trentenne Neiman ha confermato nel suo primo concerto barese di essere uno dei migliori talenti della sua generazione. Le sue impeccabili interpretazioni sono sempre il frutto di una solidissima tecnica mirabilmente coniugata con un approfondimento ermeneutico ragguardevole. Nel programma della serata il pianista americano è passato con straordinaria scioltezza dalla sublime Sonata op. 110 di Beethoven ai pirotecnici “Miroirs” di Ravel; poi Chopin con il delicato Notturno in fa maggiore op. 15 n. 1 e la difficile Ballata n. 4 in fa minore op. 52 (eseguiti entrambi in modo davvero superlativo), una sua breve ma interessante composizione (“Vision”) ed infine i notissimi “Preludio, Corale e Fuga” di Franck. Successo convincente.

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