mercoledì 2 novembre 2011

Domani sera il violista Danilo Rossi dirige l'Orchestra della Provincia di Bari al Cineteatro Royal


Domani, giovedì 3 novembre 2011, alle ore 21.00, presso il Teatro Royal di Bari (Corso Italia, 112) l’Orchestra Sinfonica della Provincia di Bari si esibirà in un concerto dedicato a Glinka, Mozart e Mendelssohn Bartholdy diretto dal celebre maestro Danilo Rossi (nella foto, anche nella veste di solista di viola) e con Ettore Pellegrino al violino (i biglietti saranno in vendita la sera stessa del concerto al costo di 4 euro presso il botteghino del Teatro Royal. Infoline: 080.5412302).
La serata si aprirà con l’esecuzione dell’ ouverture “Russlan e Ludmilla” di Michail Glinka. Sebbene quest’opera, composta fra il 1837 e il 1842, goda oggi di una buona popolarità, va detto che all’epoca della sua prima rappresentazione, avvenuta il 9 dicembre del 1842 a San Pietroburgo, fu accolta molto freddamente dal pubblico. Glinka la compose ispirandosi al poema di Puskin e ne scrisse egli stesso il libretto, in collaborazione con Shirkov e Bakhturin.
Sarà, poi la volta Sinfonia concertante in mi bemolle maggiore K. 364 per violino, viola e orchestra di Wolfgang Amadeus Mozart.
Di norma, una sinfonia concertante è un lavoro di ampio respiro che impiega più strumenti solisti nell’ambito di un discorso orchestrale e deve il suo nome a una sorta di compromesso tra la forma della sinfonia e quella del concerto. Nel caso di Mozart, la Sinfonia concertante per violino e viola (l’autore ne compose anche una per quartetto di legni) è in realtà un vero e proprio concerto doppio, in cui la parte orchestrale assume però il respiro, meglio ancora il rilievo, della veste sinfonica. Mozart la compose a Salisburgo nel 1779.
Il concerto si chiude con l’esecuzione della Sinfonia in la minore n. 3 op. 56, “Scozzese” di Felix Mendelssohn Bartholdy.
Ultima sinfonia composta dall’autore (i numeri d'opera riguardano infatti la pubblicazione e non la genesi) la n. 3 viene definita “Scozzese” poiché fu ispirata da un viaggio in Scozia compiuto da Mendelssohn nel 1829. In realtà, il lavoro fu svolto a più riprese, poiché dopo le suggestioni del ‘29, dalle quali scaturì parte del primo movimento, egli vi attese nuovamente durante la permanenza in Italia, fra il 1830 e l’anno successivo, per terminarla oltre dieci anni dopo, nel 1842.

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