venerdì 24 febbraio 2012

Nel foyer del Petruzzelli va in scena L'"Emiliano furioso" contro tutti

Quello che improvvisamente alle 12.30 di ieri, con un preavviso di un paio d'ore da parte dell'ufficio stampa della (quasi)commissariata Fondazione Petruzzelli, è andato in scena nel foyer del Politeama barese è stato un monologo o, se preferite, una durissima invettiva scagliata dall'ex magistrato, oggi sindaco di Bari e presidente della succitata Fondazione, Michele Emiliano contro tutti. Davanti a numerosi giornalisti e lavoratori del teatro Petruzzelli (come si può notare dalla foto di Carlo Cofano) Emiliano appare parecchio seccato per la vicenda sempre più spinosa e intricata del possibile commissariamento del Petruzzelli e parte a raffica. In premessa va detto che il ministro dei Beni Culturali Ornaghi non solo nei giorni scorsi, si era detto indisponibile all’incontro richiesto dai soci fondatori (Comune, Provincia e Regione), come da deliberato unanime dell’ultimo CdA della stessa Fondazione, ma mentre era a telefono col Sindaco di Bari, dagli uffici del suo ministero partiva il fax con la comunicazione ufficiale dell’apertura dell’iter di commissariamento, “per gravi irregolarità di gestione”.
Un fax secondo Emiliano già scritto da tempo e che rappresentava una sorta di ciliegina sulla torta delle incomprensioni e della premeditata strategia del ministero. "Senza risorse sufficienti questa Fondazione non va da nessuna parte. Ecco perchè ad evitare che dopo Giandomenico Vaccari (meriterebbe una statua) si chieda ad un nuovo sovrintendente di fare il martire al posto suo, è meglio che ci sia il commissariamento della Fondazione. Quello sull'ex sovrintendente è stato un veto assurdo e senza motivazioni reali. - prosegue Emiliano - Andatelo a chiedere alla signora Filipponio Tatarella, ex sovrintendente che certo non ha un bel ricordo di me, e ad Alessandro Laterza, presidente della Confindustria che ripetutamente in passato invitò i privati a non investire sulla Fondazione Petruzzelli." Emiliano è un fiume in piena e non risparmia nemmeno Nuccio Altieri, vicepresidente della Provincia di Bari e della stessa Fondazione: "La Provincia, nella persona del suo presidente Schittulli, aveva espresso piena e rinnovata fiducia a Vaccari: ciò che dice il suo delegato lascia il tempo che trova. Se pure la Regione avesse riconfermato Vaccari non ci sarebbe stata partita e avremmo avuto la maggioranza. E invece il suo mettersi da parte in questo delicato momento in cui si chiedeva da parte del CdA discontinuità rispetto alla precedente gestione, è stato il prezzo che sono stato anche disposto a pagare per salvare il nostro Petruzzelli, ma non è servito." La situazione si presenta a questo punto molto difficile. Pare quasi impossibile che si riesca a nominare un nuovo sovrintendente nonostante ci sia già la convocazione per il 1° marzo per un nuovo CdA con all'ordine del giorno sia la sua eventuale nomina che l'eventuale commissariamento della Fondazione. Dal 2 marzo le attività artistiche della Fondazione verranno sospese fino alla nomina (e ci vorrà almeno un mese) del Commissario.
Sta di fatto che Emiliano, furioso più che mai, promette una battaglia a 360 gradi soprattutto per la stabilizzazione dei circa 200 lavoratori del teatro (tra maestranze, artisti e amministrativi) di cui solo 22 assunti a tempo indeterminato. Vuole farne una sfida a tutti livelli, convocando persino in vertici di tutte le altre 13 fondazioni lirico-sinfoniche italiane per riformare una legge assurda e letale per tutti.
A seguire poi ieri c'è stata l'assemblea sindacale della Cgil-Slc Puglia, coordinata da Antonio Fuiano, il quale ha promesso nuove azioni di lotta: "I lavoratori e le lavoratrici della Fondazione Petruzzelli continueranno a lottare perseguendo due obiettivi fondamentali: maggiori finanziamenti per il politeama barese e stabilizzazioni per i suoi lavoratori."
Nel frattempo giungono le prime reazioni sdegnate nei confronti di Emiliano di alcuni rappresentanti del PDL in quella che nelle prossime ore, è garantito, diventerà l'ennesima querelle più politica che artistica sulla pelle del teatro e dei suoi lavoratori. Peggio di così...

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