giovedì 19 gennaio 2017

Venerdì 20 gennaio l'ultimo dei quattro incontri sul "suono dell'arte" a cura della storica Lucrezia Nardelli.


Venerdì 20 gennaio 2017 alle ore 19.00 nell'Auditorium della Fondazione Paolo Grassi l'ultimo dei quattro incontri previsti dal ciclo di conferenze-concerto “Il suono dell’arte” a cura della storica dell’arte Lucrezia Nardelli, dedicate al binomio arte-musica.
Intento del progetto è stato quello di mostrare i punti d’incontro tra l'arte figurativa e la musica tra Ottocento e Novecento, attraverso un approccio di tipo interdisciplinare, articolato tra la visione e l’analisi di alcune opere d’arte esemplificative, riferimenti alla letteratura del periodo e l’ascolto di brani musicali eseguiti dal vivo. Ognuno dei quattro incontri in programma ha voluto mostrare quattro differenti approcci al tema: l'arte vicina alla musica per consonanza ideologica (Hayez), l'arte vicina alla musica per commistione di generi (Picasso), l'arte vicina alla musica per pura sensazione (Matisse) e, infine, l’arte vicina alla musica per consonanza tecnica (Kandinskij). Su quest'ultimo tema verterà l'incontro del prossimo 20 gennaio, dedicato appunto a Kandinskij, Schönberg e all'armonia dei colori.

Vasilij Kandinskij è considerato il fondatore della pittura astratta, una pittura cioè libera dal suo tradizionale scopo di riprodurre la realtà concreta per seguire invece leggi di “necessità interiore”, ovvero psichiche, emotive, comunque personali. Secondo l’artista la forza emotiva del colore, amplificata da determinate forme, è in grado di far vibrare le corde interiori di chi osserva, producendo sensazioni simili a quelle che è capace di trasmettere la musica. “Il colore è il tasto, l’occhio è il martelletto, l’anima è un pianoforte con molte corde. L’artista è la mano che, toccando questo o quel tasto, fa vibrare l’anima” scrive Kandinskij ne" Lo spirituale nell’arte", uno dei testi più rappresentativi dell’arte del XX secolo.
Alcuni musicisti, Shӧnberg e Skrjabin su tutti, condivisero con lui quella che fu la prima teoria armonica del colore. La dissoluzione degli oggetti e l’emancipazione delle forme e dei colori nella pittura astratta, trova infatti un parallelo in ambito musicale nella dissoluzione del sistema tonale tradizionale ad opera di Schönberg. Il proposito di questi innovatori non era quello di tradurre l’arte in musica e viceversa, quanto piuttosto di utilizzare entrambi i mezzi per arricchire l’informazione artistica e intensificarne l’impatto in senso sinestetico, ma soprattutto, era l’assoluta fedeltà della loro arte alle proprie istanze interiori.

La parte musicale della serata vedrà la partecipazione della violinista Silvia Grasso e della pianista Liubov Gromoglasova.

INGRESSO LIBERO

Nessun commento:

Posta un commento