martedì 8 giugno 2010

L'Orchestra Verdi di Milano dedica alcuni concerti alla memoria di Carlo Maria Giulini


A causa di motivi di salute la violinista Leila Josefowicz ha purtroppo dovuto annullare i suoi concerti in programma questa settimana con l'Orchestra Verdi di Milano (10, 11, 12 giugno).
Verrà sostituita dalla violinista americana di origine coreana Jennifer Koh, che nel 1994 si è imposta all’attenzione del pubblico internazionale come vincitrice della Tchaikovsky Competition.

Il concerto di questa settimana è dedicato al Maestro Carlo Maria Giulini (nella foto), nel quinto anniversario della sua scomparsa. Direttore Emerito della Verdi dalla Stagione 1998-1999, Giulini era profondamente legato alla nostra orchestra, con la quale teneva periodicamente incontri e prove, anche dopo il suo ritiro dalla scena pubblica, per il gusto di fare musica insieme. Grazie alle sottoscrizioni dei soci e ai compensi da Giulini devoluti alla Fondazione Verdi, è stato creato un fondo che porta il suo nome con cui sono stati acquistati alcuni strumenti musicali (2 contrabbassi a cinque corde, 4 flauti di legno, 1 oboe d’amore).

In questa occasione il Direttore Musicale Xian Zhang, chew salirà sul podio della "VERDI", continua il suo progetto dedicato a Beethoven con l’esecuzione del bellissimo Concerto in Re maggiore per violino e orchestra op. 61. Segue la Sinfonia n. 1 di Mahler, capolavoro già maturo del compositore boemo.


Il Concerto in Re maggiore per violino e orchestra op. 61 è l’unico concerto per questo strumento solista di Ludwig van Beethoven. Venne scritto nel 1806 per il violinista Franz Joseph Clement (un grande artista viennese diventato nel 1802 direttore artistico del Teatro An der Wien, e che fu anche il primo interprete). Diviso in tre movimenti, si apre con un monumentale primo tempo, segno preciso della grandezza e della solennità del concerto. Alla sua prima esecuzione venne, però, male accolto dalla critica, tanto che successivamente Beethoven tentò una trascrizione per pianoforte, sperando in un improbabile rilancio. Rilancio che avvenne più tardi, quando fu riscoperto e riportato alla sua giusta dimensione di capolavoro dal violista Hans Joachim nella metà dell’Ottocento.

Gustav Mahler approda al sinfonismo dopo aver raggiunto già una notevole notorietà come direttore d’orchestra. Infatti, la prima esecuzione della Sinfonia n. 1, il 20 novembre 1889, sotto la guida del compositore, ha luogo proprio a Budapest, dove Mahler dal 1888 ricopre il ruolo di Direttore musicale. Il titolo Titano, con riferimento all’omonimo romanzo dello scrittore tedesco Jean Paul, risale alla prima versione che comprendeva ancora come secondo movimento l’Andante Blumine, e venne poi – insieme ai titoli programmatici dei singoli movimenti - eliminato da Mahler stesso. La musica, che sembra tuttavia ricalcare il linguaggio fiabesco e l’abbondanza di immagini poetiche del testo letterario, “come un suono della natura”, ha fatto sì che il titolo venga riportato ancora oggi sulla maggior parte dei programmi. Caratteristica la fusione del lavoro sinfonico con elementi del lied: il tema del primo movimento, infatti, riprende il lied Ging heut’ morgen übers Feld, dalla raccolta dei Lieder eines fahrenden Gesellen, composta negli anni precedenti.

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