martedì 3 aprile 2012

Uno strepitoso concerto dell'Accademia dei Cameristi nel segno di Verdi e Puccini


Mariarita Alfino, docente di pianoforte principale presso il Conservatorio Niccolò Piccinni e presidente da 13 anni dell'Accademia dei Cameristi, perla tra le più preziose della Puglia che produce, mi confida che quella di quest'anno sarà l'ultima stagione.
"Alessandro, non ce la faccio più!" - si sfoga in camerino, dopo un concerto ancora una volta strepitoso, grazie a quattro giovani ma già straordinari musicisti del calibro di Laura Marzadori e Gabriele Ceci (violini), Daniel Palmizio (viola) e Giovanni Gnocchi (violoncello).
In programma pagine di raro impatto espressivo come il "Crisantemi" di un giovane Puccini, il capolavoro cameristico di Verdi e cioè il Quartetto in mi minore e per concludere, la pagina che non ti aspetti: una trascrizione magistrale della verdiana Luisa Miller per quartetto d'archi ad opera dell'unico allievo del Genio di Busseto: Emanuele Muzio.
Come leggiamo nella sempre puntualissime note per l'ascolto della musicologa Detty Bozzi, egli "fu compositore, direttore d'orchestra e maestro di canto ma soprattutto fu l'unico allievo di Verdi: ne divenne assistente, accompagnandolo in numerosi viaggi in Italia e all'estero prima di avviare un'attività autonoma". Pur non essendo a mio sommesso parere un capolavoro, la Luisa Miller possiede pagine vocali solistiche e d'assieme molto godibili. Basti pensare alla celebre romanza "Quando le sere al placido", in cui la linea melodica insieme alla sua inconfondibile base armonica deve tanto al retaggio belcantistico di Vincenzo Bellini. Nel quartetto poi, Verdi mette a frutto i suoi studi di contrappunto e fuga e strizza l'occhio ai mirabili ultimi quartetti beethoveniani, pur nella consapevolezza di una raggiunta personalità e maturità che gli consentiranno di compiere il tanto agognato salto di qualità con le sue grandi opere di quel periodo e del successivo: Simon Boccanegra, Don Carlos, Aida e Otello. Come detto, gli interpreti scelti dall'Alfino per questo concerto, come per i precedenti, hanno dato dimostrazione di un talento ben superiore alle attese. Vorrei spendere due parole in più per Laura Marzadori, che ha l'aspetto di un angelo sceso dal cielo e nonostante l'ancor giovane età suona già con una sorprendente personalità e guida gli "attacchi" dell'ensemble con la consumata bravura di un konzermeister berlinese. Successo calorosissimo e tre bis in una Vallisa "ingiustamente" semivuota.

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