venerdì 31 gennaio 2014

Approvato il nuovo statuto della Fondazione Teatro Massimo di Palermo


Il Teatro Massimo di Palermo è la prima Fondazione lirica ad adottare il nuovo statuto approvato dal Ministro Massimo Bray con decreto del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (MIBACT) del 24 gennaio 2014.
Il nuovo statuto della Fondazione Teatro Massimo è stato predisposto dal Commissario straordinario prefetto Fabio Carapezza Guttuso secondo le indicazioni del decreto legge n. 91 dell’8 agosto 2013 convertito in legge n. 112 del 7 ottobre 2013 (Valore Cultura) che, oltre a prevedere norme di intervento e risanamento, ha introdotto una serie di misure per il rilancio complessivo delle fondazioni lirico-sinfoniche italiane fra le quali la stesura di nuovi statuti entro il 30 giugno 2014.

Le novità più rilevanti risiedono nella composizione degli organi gestionali adesso costituiti dal Presidente, dal Consiglio di indirizzo (e non più Consiglio di amministrazione), dal Sovrintendente e dal Collegio dei revisori dei conti.
Il Presidente è il Sindaco di Palermo; il Consiglio di Indirizzo è formato da un numero variabile di cinque o sette membri compreso chi lo presiede, nominati nello specifico dal MIBACT, dal Presidente della Regione Siciliana, dal Comune di Palermo; la nomina del quarto consigliere spetta al Socio privato. Il Sovrintendente è nominato dal MIBACT su proposta del Consiglio di Indirizzo fra persone dotate di comprovata esperienza in materia di gestione e di organizzazione di spettacoli musicali e di gestione e di organizzazione di enti consimili. Infine il Collegio dei revisori dei conti è composto da tre membri di cui uno con funzioni di Presidente, designato dal Presidente della corte dei Conti competente fra i magistrati della Corte dei conti, uno dal Ministero dell’economia e delle finanze e uno dal MIBACT.

“Sono soddisfatto per l’approvazione del nuovo statuto della Fondazione“ – dichiara il Commissario straordinario prefetto Fabio Carapezza Guttuso – “che recepisce tempestivamente le indicazioni ricevute dal Ministro Bray attraverso la legge Valore Cultura, strumento imprescindibile per rispondere alle nuove sfide gestionali e artistiche che i teatri italiani sono chiamate a intraprendere per il rilancio dell’intero sistema”.

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