lunedì 20 gennaio 2014

Claudio Abbado è morto. Cordoglio in tutto il mondo


Alle 8.30 di stamane è arrivata la notizia che mai e poi mai avremmo voluto leggere. A Bologna, nella sua casa, è morto Claudio Abbado, uno dei massimi direttori di tutti tempi. Il cancro, le cui prime avvisaglie si erano di nuovo inesorabilmente manifestate dopo il suo ultimo concerto a Lucerna (una Nona di Bruckner che a questo punto resterà memorabile in quei fortunati che l'hanno potuta seguire), lo ha spento progressivamente diffondendo metastasi in tutto il corpo. Povero Claudio, doveva essere a Bari tra meno di un mese a dirigere un concerto, il primo della sua vita nel capoluogo pugliese, con la sua "Mozart"! Non sarà più così!

Naturalmente, il cordone pietoso ma ferreo dell'isolamento dal mondo, a cui è stato sottoposto dai familiari e dal suo staff, ha impedito che la stampa venisse a conoscenza prima di queste terribili notizie.
Di lui ho un ricordo personale che ha inevitabilmente cambiato la mia vita: 13 agosto 1978, era sul podio dei Wiener Philharmoniker e dirigeva la Terza Sinfonia di Gustav Mahler. Era la prima volta, che avevo la possibilità di seguirlo dal vivo. Ricordo con lucida memoria, le sublimi emozioni provate in quel memorabile concerto. Da allora, l'ho seguito passo passo, incisioni dopo incisioni, registrazioni, concerti radiofonici, concerti dal vivo. Dovunque. Sempre più innamorato della sua figura d'Artista e di Uomo. Non si può non dimenticare quanto lui abbia fatto per i giovani musicisti di tutto il mondo, fondando quattro prestigiose orchestre, come l'Ecyo, la Chamber Orchestra of Europe, la Mahler Chamber Orchestra, ed infine, l'Orchestra Mozart di Bologna.
Bologna, la città che l'accolto negli ultimi anni, l'ha visto anche progressivamente morire. La Mozart si è sciolta pochi giorni fa presaga della sua imminente fine. E' senza dubbio uno degli ultimi grandi direttori d'orchestra del ostro tempo, sullo stesso piano di  Karajan, Bernstein e Carlos Kleiber, ad aver lasciato un solco netto ed indelebile nella storia dell'interpretazione.
Il suo immenso talento ci ha regalato eccellenti, per non dire straordinarie, incisioni delle opere immortali di Bach, Mozart, Beethoven, Schumann, Brahms, Bruckner, Verdi, Mahler, Berg, Schoenberg, Nono e Stockhausen.
Non staremo qui a citarle, ma le ricordiamo una ad una. Il suo gesto era bellissimo: la mano sinistra dava l'espressione con una tenerezza ineguagliabile, la destra tagliava l'aria a fette con una chiarezza disarmante. Il suo viso attento e concentrato, fulminava con lo sguardo gli orchestrali disattenti. In prova parlava pochissimo, anti-toscaniniano per eccellenza nel suo stile impeccabile: non ha mai mandato a quel paese (come il feroce maestro parmense)  un professore d'orchestra.
A settembre era diventato senatore a vita, un autentico premio al suo costante impegno per gli Altri, alla sua appassionata devozione nell'impegno a Cuba ed in Venezuela, con "El sistema Abreu", diffusosi recentemente anche in  Italia negli ultimi anni, per strappare tanti giovani alle tentazioni della delinquenza, alla povertà ed alla miseria. Fu attaccato per questo. Dava fastidio allo Star System occuparsi in prima persona di povertà.
La morte di Abbado ha avuto una vasta eco in tutto il mondo, tranne che da noi. Segno che era progressivamente diventato "Cittadino del mondo" come il suo amatissimo Gustav Mahler. Ma lui era un cittadino autenticamente italiano, amava il suo Paese e voleva il suo bene, soffrendo tantissimo per le condizioni vergognose che vive la cultura qui da noi. E' stato direttore alla Scala, a Vienna, a Berlino con i mitici Berliner, a Londra con al London Symphony, a Chicago con al grande orchestra di quella città.
Come è possibile che un Tg3, metta la notizia della sua morte in coda alle solite beghe politiche di Renzi e Letta? Roba da "spettacoli" di quart'ordine?!? Vergogna!...
Qui è morto un grande italiano, una di quelle straordinarie eccellenze che fanno parlare d'Italia con orgoglio, e non con la vergogna a cui purtroppo siamo sempre più abituati.

4 commenti:

  1. Grazie per l'articolo, Alessandro, e per le tue parole vibranti di amore per lui e di sdegno per lo scempio che ormai si perpetra da anni alla cultura in questo Paese. Parole che non si possono non condividere. Abbiamo perso un punto di riferimento. Cerchiamo almeno di non dimenticare la sua lezione di Musicista (immenso) e di Uomo.

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  2. Figurati Elena. L'ho fatto con piacere, Perchè Claudio è stato come un PADRE per me. l'ho sentito sempre al mio fianco nell'affascinante Viaggio tra i giganti della musica. Se non ci fosse stato lui, non avrei questa passione così viscerale. Addio Claudio!

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  3. Le sue parole sono bellissime.Ci mancherà la sua umiltà e il suo fantastico talento

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    1. La ringrazio di cuore sig. Bernardi. Le ho scritte piangendo di "rabbia" per la morte di un grande Re che non volle MAI salire sul trono.

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