Nulla, si riscopre semplicemente il fascino del "vecchio". Hai voglia a dire, strepitare, gridare, implorare, scampanellare, invitare, desiderare ardentemente il "nuovo". Il nuovo cui si anela, diciamocelo, non è altro che un vecchio che non deve sconvolgere, non deve assillare, non deve terrorizzare.
In questa epoca, che ama le piazze ed i tweets, che vuole inseguire tutto il diverso per avere sempre la stessa sicurezza, la stessa calma, le stesse voglie, gli stessi desideri, le stesse speranze, che brama agli stessi ardori di una volta- starei per dire di sempre-, che non si arrende e che non si dichiara meno ingenua e capro espiatorio di una fase o di una crisi, bisogna dare e concedere la stessa "solfa".
Ma, affinché il vecchio non sia poi così tanto vecchio e che possa piacere, anzitutto, ai vecchi, che avranno a guatar con benevolenza a questo nuovo vento che riporta il vecchio " sapore di sale", siamo qui, noi gourmet delle speranze e dei sogni che si chiaman musica, a proporvi - e propinarvi, perché siamo cattivi e scorretti-, il vecchio "beat", con annaffiata di Dylan; sì, proprio quello che avevate rispolverato coi vecchi zamponi e completini fluo, le lacche- non i lacchè, quelli ci sono sempre-, i bigodini, le ciglia finte e i vecchi riccioni afro.
Non si pensi, però, che si parla di Patty Pravo o Mia Martini; se le volete cercare qui, passate oltre.... noi siam inguaribili esterofili e perciò vi offro semplicemente due nomi ed un titolo: Jake Bugg e Two Fingers....
Il lanternino di Diogene ha forse illuminato una nuova mulattiera che si inerpica su su per la montagna e che giunge ad una nuova miniera nascosta di sale, sale vecchio ma sempre buono per insaporire una vita senza peso e senza corpo, un bel po' di sale inglese, dunque, ma, siate tranquilli, non ha effetti purganti punto. Solo gioia di vivere e di ascolto sano.
Quest' opera è distribuita con licenza Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported.
Nessun commento:
Posta un commento