lunedì 15 aprile 2013

Spicca solo il violino di Francesco D'Orazio in un concerto francamente deludente


Ci sono concerti da cui ti aspetti magari troppo e poi rimani immancabilmente deluso. Ieri pomeriggio al Petruzzelli quarto concerto sinfonico della stagione firmata dal commissario Fuortes: dirige sul podio dell'Orchestra del Petruzzelli Daniel Kawka, maestro francese dalle ottime credenziali internazionali, partecipa come solista Francesco d'Orazio, violinista barese apprezzato e premiato nel 2010 con il prestigioso Abbiati.

In programma un'antologia di brani che in parte celebrano il contemporaneo bicentenario della nascita di Verdi (due sinfonie celeberrime come Forza del Destino e Vespri siciliani) e Wagner (preludio atto I dal Parsifal e Idillio di Sigfrido), d'altro canto provano a valorizzare un compositore bolognese, Ottorino Respighi, soprattutto noto per i suoi mirabolanti, straordinari poemi sinfonici dedicati alla capitale (Pini di Roma, Fontane Romane e Feste romane), ma qui rappresentato dal Concerto Gregoriano per violino e dal Trittico botticelliano; pagine certo garbate, di raffinato disegno creativo e ottima orchestrazione, ma meno incisive e coinvolgenti dei predetti poemi.
Il problema è poi che quando ti accorgi che la giovane orchestra del Petruzzelli, sin dall'avvio con il preludio atto I del Parsifal, appare parzialmente deconcentrata, gli ottoni fanno cilecca un paio di volte e il direttore non pare sia in serata di grazia (o non ha provato abbastanza?), cominci a sentirti in colpa per aver suggerito a tanti di venire a teatro. Il trittico botticelliano è andato senza dubbio meglio, ma non ci ha del tutto convinto. Il piatto forte della serata alla fine, si è rivelato il Concerto gregoriano che è senza dubbio pagina di non agevole, immediata comprensione, ma che aveva il pregio di essere comunque riletto da Francesco D'Orazio, che ben lo conosceva avendolo studiato e suonato a Washington nel 2010 con Lorin Maazel e l'Orchestra del Petruzzelli durante la memorabile trasferta americana del 2011.
Bravo e tecnicamente inappuntabile D'Orazio suona uno splendido Guarneri del 1711; almeno discreta qui la direzione di Kawka e anche la resa dell'orchestra. Dopo l'intervallo, la seconda parte non è proprio indimenticabile: un Idillio di Sigfrido così accelerato e privo di accenti ed incisività nel fraseggio, mi è capitato ben di rado di ascoltarlo. Così come non sono andate meglio le due arcinote pagine verdiane, dirette con eccessivo clangore e senza il necessario rigore interpretativo; non ci è parso, alla fine dei conti, che nè Kawka, nè l'orchestra abbiano dato il meglio di sè. Una serata storta capita a tutti e ad una compagine giovane ed inesperta questo si può perdonare, meno ad un direttore affermato e apprezzato a livello internazionale.

19 commenti:

  1. L'Orchestra, smantellata dal commissario, sin dalle prime produzioni ha sempre reso al massimo le sue performance.

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    1. D'accordissimo con Anonimo: smettetela con il giustificare a tutti i costi un'orchestra che non va e una gestione altrettanto scarsa! Cominciamo a dire che l'Orchestra che ha suonato con Maazel era un'orchestra vincente fin da subito, diciamo che la rimpiangiamo tutti e che le audizioni non hanno premiato né formato una compagine di talenti. Una cosa è suonare ad un'audizione, altra è suonare in una Orchestra degna di questo nome!

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  2. Assolutamente d'accordo.
    Questo lavoro si fa con i fatti. Per fortuna esistono i documenti sonori dei concerti della vecchia stagione e "spero" che qualcuno si occupi anche di documentare le performance di questa orchestra giovanile.
    Siamo ancora atterriti dall'esecuzione miserevole del "magnificat" di Bach.
    Francesco Masi

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    1. Caro Francesco,
      visto che ti conosco bene e che hai avuto il coraggio di firmarti (cosa rara nei commenti di questo mio blog) ti rispondo. Hai detto bene: si tratta di un'orchestra giovanile, perchè la maggior parte dei "professori" sono giovani tra i 20 e i 25 anni, passati attraverso delle regolari audizioni. Devo dire con l'onestà intellettuale che spero tu mi possa accordare, che si tratta di ragazzi di indubbio talento. Non mi sembra il caso, per una serata andata storta (e diciamolo pure non solo per colpa loro) di tirargli la croce addosso. Intorno al Petruzzelli, dal momento dello scontro frontale tra la Cgil e il commissario Fuortes si è cercato di strumentalizzare politicamente di tutto, di più. Per quanto mi riguarda io ascolto un concerto e se mi piace ne parlo bene, altrimenti no.Ti potrà sembrare strano, ma è così. Ho ricevuto attacchi dall'Orchestra della Provincia, come anche dai 13 ex professori di tale orchestra che firmarono il contratto triennale, dimettendosi - secondo me - incoscientemente da un posto stabile nell'ICO barese, per avventurarsi in qualcosa di estremamente aleatorio, pur di suonare al Petruzzelli, ma non mi sono scomposto. Sarebbe una storia lunga e non mi va oltretutto di ricominciare a fare polemiche con questi e quelli. Oggi c'è intanto questa nuova orchestra di giovani che deve poter crescere con serenità. Per me ne ha il diritto, a prescindere da un concerto andato male. Il vero problema è invece un altro: il futuro concreto, realisticamente parlando, della Fondazione Petruzzelli, quando da mesi ormai c'è già chi pensa con la riforma dei taetri lirici di ridurre drasticamente il numero delle fondazioni lirico-sinfoniche, riportando molti teatri (tra cui il Petruzzelli) al rango di quelli di tradizione. In questo ragionamento, non va dimenticata l'assenza pressochè ingiustificata e scandalosa di soci privati nella Fondazione Petruzzelli (se si esclude la Camera di Commercio). Allora mi chiedo e ti chiedo, prima di esprimere giudizi sulla "vexata quaestio" ("l'orchestra precedente era o no migliore di quella attuale?"), siamo proprio sicuri che la Fondazione Petruzzelli non rischi nel giro di pochi mesi di chiudere i battenti per mancanza di risorse? Attendo una tua risposta. Ciao e a presto!

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  3. Da semplice spettatore mi sento solo di affermare che stavamo meglio prima. E che tra 3 anni circa saremo allo stesso punto, visto che se non ho capito male alla scadenza di questi contratti si faranno nuove audizioni (con nuove polemiche, nuove cause ecc ecc....)Purtroppo i giornalisti a Bari si schierano sempre e solo dalla parte dei forti (in tutti i campi, dal calcio alla cultura)per cui noi non sapremo mai veramente cosa succede.
    Mi rassegno ad andare fuori per vedere opere e concerti decenti.
    ne vedrò meno ma di miglior qualità. Qui non meritano i miei soldi sudati.......
    Giovanni

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  4. Gentile sig. Romanelli, anche io sono (anzi ero) una semplice spettatrice e mi sento di dissentire da alcune cose che lei afferma nel suo articolo:
    1. vero che l'attuale Orchestra sia giovanile, vero che ci siano dei talenti, che invece le audizioni fossero regolari non so, da quello che ho visto e sentito non mi sembra, sarà stata una mia impressione...
    2. nessuno vuole tirare la croce addosso ai "giovani talenti" solo per UNA "serata andata storta": se lei avesse letto, come credo abbia fatto, le recensioni all'Otello del maestro Enrico Stinchelli (persona assolutamente competente in materia) e quella del blogger Cosimo Giovine su "I Loggionisti" vedrebbe che la serata storta non era una, e se a queste aggiungiamo le fredde recensioni dei suddetti blog e anche del suo per i sinfonici (dove dice sempre che l'orchestra deve crescere) allora le serate storte diventano tante;
    3. per quanto riguarda i 13 professori dimessisi dalla Provincia, mi dispiace che lei sia stato attaccato, ma nemmeno mi sembra giusto giudicare la loro scelta "incosciente": credo che ognuno possa aspirare a quello che ritiene il meglio per se, per quanto "aleatorio" possa essere e non può negare che in quei tre anni la vecchia Orchestra abbia raggiunto livelli altissimi. Che poi le cose non siano andate come si sperava, questa è questione che lei ben conosce, dovuta all'arroganza di certi politicanti, agli interessi di questo e di quello che oltretutto non hanno permesso a quei professori, altrettanto giovani e talentuosi, di fare audizioni e/o stabilizzazioni. Non è colpa loro, ma credo che dimostrando ogni giorno il loro valore essi abbiano fatto più che un'audizione, tre anni interi di audizioni e senza sbagliare un colpo, e lei lo sa! C'è solo da essere solidali con questi professori e con le loro famiglie che ora vivono un dramma sociale, altro che guidicare le loro scelte!
    4. Certo che la Fondazione rischia di chiudere! Sempre per i motivi citati al punto precedente, e la cosa più triste è che anche a questi ragazzi è stato promesso un futuro "aleatorio", alla fine del contratto si ritroveranno nella stessa situazione dei professori precendenti, sempre che riescano a finire il contratto e che il sogno non finisca prima, cosa che non auguro nemmeno al mio peggior nemico.
    Resta, infine, tanta amarezza per un gioiello come quel Teatro che, come tutte le poche cose di questo Sud che funzionano, viene bistrattato, maltrattato da beghe politiche dove a rimetterci sono sempre i lavoratori. Cordialmente, Giovanna Gemmato.

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  5. Che screanzata, Maestro....l' ha degradata da tutti i suoi titoli, all' istante...semel Maestrus, semper Maestrus; per giunta quello che mi fa più rabbia e sconcerto è che non l' abbia nemmeno chiamata Suavissimus, appellativo che vale più di un imperàtor o di un princeps.
    Attributo che il Senato di Facebook Le riconosce a furor di click.
    Che la democrazia della rete non conti più nulla?....Almeno che Le si riservi, una prossima volta,il titolo, ben meritato, di Dottore e di Avvocato; quello ci accomuna e quello ci rimane...lo dovevo fare perché, ai miei sordi orecchi, anche se quello destro funziona ancora, un "signor" Romanelli non lo avrei proprio immaginato....:)

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  6. Oh, a tutti gli zelanti...so bene che in latino si direbbe Magister, ma maccheronicamente per noi, e per tutto il popolo della "rete", Egli è Maestrus....una volta si diceva che volgarizzare aiuta a comprendere ed è il destino di chi è procellante critico, sia a destra o a sinistra del volto...la Sua magistralità è nei fatti ed il popolo della rete che lo chiede...per far ciò sono pronto a mobilitare tutte le risorse umane che abbiamo per "marciare" su via Piccinni...tutto questo per la precisione e per la facezia, quella nostra almeno....

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  7. La signora Gemmato ha tutto il diritto di dissentire dalla mia recensione. Non sono depositario di alcuna "verità rivelata" e ben vengano le critiche al "critico". Il Prof. Avv. "Valvassore e Orecchio Destro" Julius Loiaconus, colto e goliarda sin dalla nascita, si diverte. Ha ragione Lui: meglio ridere che piangere in una situazione italica che alla Cultura lascia assai ben poche briciole.

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  8. Gentile sig. Loiacono (oppure dottor, maestro o professor) non credo di conoscerla e lei non conosce me quindi non può darmi della "screanzata" o irridere le mie opinioni, anche perché non c'è nulla su cui ironizzare. Non conosco i titoli del curatore di questo blog che prego di perdonarmi se ho mancato di rispetto. Sono anche io titolata ma non uso mai il mio titolo se non con gente che fa dei titoli il proprio modo di essere e in quel caso è gente dappoco. Mi scuso ancora e auguro una buona serata. Giovanna Gemmato

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  9. Le scuse erano ad Alessandro Romanelli....
    G.Gemmato

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    1. Che peccato non saper cogliere la ironia...è un brutto mestiere, quello di esser intelligenti, ma qualcuno deve assumersi questo gramo onere....

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    1. Le critiche son tali e vanno sempre tenute in considerazione ma:

      Chi disprezza le audizioni, spesso, lo fa perché non riesce a cavarne fuori un ragno dal buco se si trova di fronte ad una commissione.

      L'orchestra attuale non è un'orchestra giovanile e non va analizzata in tal senso. E' da analizzare semmai la situazione di un'orchestra ancora in fase di assemblamento che non gode dei privilegi di avere un direttore dello spessore di Maazel e che non ha avuto la palestra chiamata "Riccardo Muti" (l'orchestra del triennio precedente era formata dai 13 professori della ICO di Bari e da un consistente gruppo di ex-ragazzi della Cherubini, che erano già affiatati grazie al lavoro precedentemente svolto col Maestro Muti).

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    2. Caro Signor Anonimo IV o V,
      qui non si tratta di disprezzare o meno audizioni e concorsi, si tratta di farli, mettersi dunque alla prova e possibilmente superarli. La correggo sul "gruppo di "ex ragazzi della Cherubini". Molti di loro, tra gli archi almeno, ce l'hanno fatta e sono ancora in orchestra a suonare per i prossimi tre anni.

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  11. A scoppio molto ritardato vorrei fare un "MEA CULPA" sulla recensione. C'è in effetti un errore: a Washington, Francesco D'Orazio ha eseguito l'Humoreske di Respighi e non il concerto gregoriano. Mi scuso con i lettori. Anche i "critici" sbagliano, come gli arbitri, i giudici e gli avvocati...

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  12. Ed io che pensavo fosse l'umoreske gregoriano. MºCalabrese già anonimo 4 o5 per mera dimenticanza.
    Ps: Vediamo come suonano stasera.

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