lunedì 24 giugno 2013

Schumann, la Mozart e Claudio Abbado...



Si parla sempre della Quarta di Schumann, che è meravigliosa, ma la Seconda di Schumann è forse la più “avanti” di tutte. Schumann l’ha scritta negli anni in cui era più innamorato del solito…. Questa sinfonia ha una ricchezza straordinaria.
L’abbiamo portata in tournée con l’Orchestra Mozart fino a Vienna. L’abbiamo suonata al Musikverein: una bella esperienza!
Qui in Italia tanta musica di Schumann non si conosce. Le Scene del Faust sono per esempio fra le cose più belle e profonde che ci sono…. Le avevo fatte a Berlino.
Il concerto di Schumann per pianoforte è quello che ho eseguito più di tutti e che ho anche inciso più di tutti. Ho avuto la fortuna di farlo con Rudolf Serkin, con Maurizio Pollini, con Alfred Brendel, con Radu Lupu, con Murray Perahia, con Maria João Pires, con Martha Argerich.
Facendo il concerto per pianoforte, poi il concerto per violoncello, piano piano si comincia a voler scoprire anche le altre meraviglie scritte da Schumann, i suoi altri miracoli musicali. E così sono arrivato anche io alla Seconda Sinfonia.

                                                                                                                      Claudio Abbado




Quale migliore presentazione per l’uscita di una novità discografica, che le parole dell’interprete stesso?
Nel caso di Claudio Abbado, una scelta d’amore, una lunga storia con Schumann approdata oggi a questa Seconda Sinfonia attraverso un percorso, da lui stesso descritto, di conoscenza sempre più approfondita, che l’ha portato a cimentarsi oggi per la prima volta in una registrazione di questa partitura. All’interno del CD sono presenti anche le registrazioni delle due Ouvertures di Schumann “Manfred” e “Genoveva”.
Di cimento vero e proprio si tratta, in queste pagine in cui la passione di Abbado per la cura estrema dei timbri e dei colori trova una ricchezza inesauribile di gradazioni espressive.
Ciò che non si può qui raccontare, ma occorre ascoltare e vivere direttamente dalla musica, è la potenza dei sentimenti che Schumann ha profuso nella Seconda Sinfonia, e che Abbado raccoglie e fa propri, restituendoli con inaudita intensità, tanto da trasferirli direttamente all’ascoltatore: il respiro mai spezzato e pieno di pathos del grande crescendo del primo movimento, il febbricitante procedere del secondo movimento, l’indicibile Adagio espressivo e infine il liberatorio quarto movimento, che restituisce agli animi un sentimento pacificato di gioioso affetto.
Il partner che Claudio Abbado ha voluto al suo fianco per questo nuovo approdo è l’Orchestra Mozart: una compagine che lui stesso ha riunito a Bologna 9 anni fa e alla quale sempre più spesso affida il suo messaggio musicale. Un’orchestra di musicisti ma anche di amici, con cui condividere profondamente lo spirito del fare musica insieme, non solo come impegno professionale ma anche come scelta di vita e fonte di felicità.








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