martedì 24 luglio 2012

"Spariti i tre milioni di euro donati dal Sultano dell'Oman al Conservatorio di Bari" *

"Sono passati quattro anni, ormai, da quell'estate in cui il sultano dell'Oman si fermò a Bari. Non fece scalpore tanto per gli yacht attraccati al porto, la limousine, il concerto offerto alla cittadinanza, per l'aereo privato o per il fatto di non essersi fatto vedere in pubblico, quanto per quei cinque milioni di euro donati ai baresi. Due sono stati destinati al reparto di cardiochirurgia dell'ospedale pediatrico Giovanni XXIII, che nel giro di un anno ha acquistato un angiografo digitale e altri macchinari fondamentali per i piccoli pazienti. Gli altri tre fanno ancora discutere. Avrebbero dovuto finanziare borse di studio del conservatorio musicale "Niccolò Piccinni". Ma a oggi gli studenti sono ancora in attesa. Hanno scritto una lettera al ministro dell'Istruzione Francesco Profumo, al direttore generale Afam Giorgio Bruno Civello e al presidente della fondazione "Giovanni Paolo II", Aldo Loiodice: "Si tratta di borse di studio utili non solo agli studenti, già fortemente colpiti dalla crisi e quindi con l'assoluta necessità di poter affrontare i propri studi e i propri bisogni in modo sereno - è la sintesi della loro protesta - ma anche dell'intera comunità accademica del Conservatorio, nelle cui attività gli studenti borsisti vengono coinvolti". In realtà qualcosa per indirizzare quei fondi è stata fatta. Nel periodo 2008-2009 sono stati spesi 61mila euro per 21 borse di studio, poi nel 2010 è nata la fondazione "Giovanni Paolo II". Alle prime righe dello statuto si legge che è stata costituita su iniziativa del Conservatorio, proprio "grazie al contributo concesso, per amore della musica e dei giovani, dal sultano dell'Oman Qaboos bin Said". Tra le finalità "la promozione della cultura musicale, attraverso un fitto programma di iniziative, anche in collegamento con la realtà musicale europea e internazionale": quindi sostegno agli studi e alla produzione, servizi, progetti culturali e di ricerca. Ma, leggendo la lettera firmata da 96 studenti, nulla è stato portato a termine, se non un bando per borse di studio indetto nel febbraio dello scorso anno. Vi è traccia sul sito Internet del Conservatorio, ma meglio parlare di collaborazioni a tempo parziale - le famose 150 ore - che hanno natura più varia, visto che sono relative ai servizi di biblioteca, al supporto alla comunicazione e alle classi musicali, all'aggiornamento del sito web e all'orientamento degli studenti. Sempre un anno fa, inoltre, la Procura di Bari aveva ricevuto un esposto che già chiedeva lumi sulla nascita della Fondazione e sull'utilizzo della donazione del sultano dell'Oman. Ora gli studenti sono tornati alla carica: vogliono che prima del nuovo anno accademico ci sia un nuovo bando per le collaborazioni, ma soprattutto che vengano progettate iniziative "di cui possano usufruire tutti i circa duemila studenti, nel più breve tempo possibile". *( Fonte: Repubblica Bari online, Anna Puricella, 24 luglio 2012)

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