martedì 5 marzo 2013

The Plastic Band: una band di plastica



Plastic Band: una band di plastica, talvolta un ensemble classico, altre volte un gruppo post-rock, altre volte una formazione jazz...un progetto artistico complesso e articolato, di cui “Enjoy the sunshine”, il primo lavoro in studio, è il primo passo concreto.
L’organico scelto per la prima fatica discografica è completamente acustico: pianoforte, quartetto d’archi e voce. L’album, prodotto a fine 2012, fa musicalmente riferimento al mondo musicale post-rock (a gruppi come i Sigur Ros e i Radiohead, rivisitati naturalmente in chiave acustica), ed è ispirato dalle sonorità minimaliste che arrivano da oltreoceano e dalle magiche atmosfere della musica da film. Il brano Landscape, contenuto nel cd, è stato scelto come colonna sonora dello spot della Junior Achievement, sulle tv nazionali entro il 2013.

La Plastic Band si propone come entità musicale capace di trasformarsi, di modificarsi, per stile e formazione, mai uguale a sé stessa, specchio fedele di un mondo che cambia nel momento stesso in cui ci fermiamo a contemplarlo. E così i concerti live, accanto alla proposta delle 11 tracce dell’album, vedono incursioni nel mondo del jazz, con improvvisazioni estemporanee e standard, ma anche rivisitazioni di repertori classici e rock (in una inedita chiave acustica).

La vocazione cinematografica e multiartistica della band prende forme nei live: ogni concerto è un esperimento di contaminazione che vuole fondere stili e forme artistiche differenti, uno spettacolo in cui è la musica ad essere accompagnata dalle immagini (con proiezioni di film muti, immagini, foto artistiche) da racconti, poesie...Ogni concerto è come un percorso non tracciato, in cui la Band ama interagire con gli artisti del luogo in cui avviene il concerto, ospiti, musicisti provenienti dalle più diverse tradizioni; ogni nuova produzione è un passo di una evoluzione musicale continua, ma con una direzione precisa: dare vita ad una musica che mescoli codici linguistici differenti, nel tentativo di rispecchiare in maniera fedele la liquidità e la plasticità di note che vogliono parlare lingue diverse, quelle dell’oggi.

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