venerdì 27 febbraio 2015

"Da Vivaldi a Rolla con Simonde Braconi, Sesto Quatrini e l'Orchestra da Camera ARTeM di Frosinone" di Elena Dandini


"Le note e i ritmi del tango, lasciano il posto alle armonie  del tardo barocco per il secondo appuntamento con la Stagione Sinfonica di Frosinone, da Vivaldi a Rolla viola d’amore e viola.
Dopo Luis Enriquez  Bacalov che ha regalato le sue ancor vivaci destrezze alla tastiera,  un altro nome importante del panorama musicale internazionale  è salito sul palco del Teatro Comunale Nestor , Simonide Braconi (nella foto). 
Nato a Roma, si è diplomato con il massimo dei voti al Conservatorio di "S.Cecilia" e a soli ventidue anni è stato prescelto da Riccardo Muti per ricoprire il ruolo di prima viola del Teatro alla Scala di Milano, ha costituito il Quartetto d'archi della Scala compiendo tournèes negli Stati Uniti, Sudamerica, Francia, Germania, Giappone e nelle maggiori società concertistiche in Italia.

Ad affiancare Braconi , l’ Orchestra da Camera ARTeM  diretta  dal giovanissimo e già affermato  Sesto Quatrini, vincitore dell’ICWC - International Conducting Workshop & Competition aggiudicandosi una serie di ingaggi con le orchestre statunitensi: Atlanta Symphony Orchestra, Gwineth Orchestra, Atlanta Chamber Orchestra e Macon Symphony Orchestra, oltre ad altri contratti negli stati della Pennsylvania, del Colorado e della Georgia.   Il programma della serata prevede musiche del settecento con  una parentesi ottocentesca  ed una prima assoluta Musica per archi 2014 dello stesso Braconi.
Ha aperto la serata la Sinfonia n°10 in si minore di F. Mendelsshon  Bartholdy  che in un contesto musicale settecentesco potrebbe apparire come una “nota” stonata, in realtà l’eclettismo della sua musica è distante dagli aspetti più tormentati ed innovatori del Romanticismo, avendo egli sempre preferito curare maggiormente l’eleganza formale tipica del settecento , da non dimenticare, che M., nella sua vastissima produzione, ha  contemplato numerosissimi generi, dalla polifonia sacra rinascimentale, alla scrittura corale di G. F. Handel e di J.S. Bach di cui riscoprì e diresse, nel 1829 a Berlino , la Passione secondo San Matteo. Si prosegue con Antonio Vivaldi e il suo Concerto per viola d’amore ed archi in re maggiore RV392 dove subentra Simonide Braconi con una breve premessa sulla difficoltà di  suonare la viola d’amore  per il numero delle sue corde di budello ( fino a 14) raddoppiate da quelle di metallo che conferiscono allo strumento il particolare suono argentino e dalla delicatezza angelica. Al nome Vivaldi i musicofili più esigenti solitamente “arricciano “ il naso, per una sorta di snobismo, considerandolo compositore salottiero e superficiale, in realtà il Prete rosso fu grandemente apprezzato da Bach, genio musicale  indiscusso, il quale aveva ufficialmente riconosciuto l’importanza dello strumentalismo di Vivaldi, trascrivendo ed addirittura parafrasando molti dei suoi concerti (op. 3, 4, 7).
Una parentesi contemporanea è quella di Braconi , in veste anche di compositore e  della sua  Musica per archi 2014 ( in prima esecuzione assoluta), bipartita nel Lento maestoso e nel Vivace con frenesia in cui, di tutto l’organico, predominano i violini con le loro vertiginose cavate . Intervallo di rito e si ritorna sul palco con la vera e grande sorpresa  della serata , Alessandro Rolla , compositore ( fine 700 metà 800) ingiustamente poco conosciuto la cui importanza è legata al suo ruolo di prima viola nell’orchestra ducale di Parma a cui farà seguito anche quello di primo violino e direttore d’orchestra. Ma la sua svolta, alla morte del Duca Ferdinando, avverrà a Milano dove diventerà  una delle figure più importanti della vita musicale della città con l’incarico di dirigere l’orchestra del Teatro alla Scala (1803). La sua eccezionale bravura di solista gli causerà anche degli inconvenienti, il divieto, cioè, di suonare la viola in pubblico “perché le donne non possono sentirlo su quell’istromento senza cadere in deliquio e crisi di nervi” come riporta l'Abate Giuseppe Bertini nel suo Dizionario di Musica e dei Musicisti  ( Palermo 1814). In questo Concerto per viola e orchestra in mi bemolle maggiore op 3, Braconi dà sfoggio di tutta la sua bravura di virtuoso specie nei pianissimi che sotto il suo archetto diventano lievi palpiti , nel secondo movimento (Adagio), di un’elegiaca maestosità ,aleggia lo spirito di Mozart, il finale (Rondò-Allegro) rimanda ai virtuosismi, seppur più netti di Paganini.
Un fuori programma allieta ulteriormente la platea, il M° Braconi si è esibito in una sonata per viola d’amore dalle sonorità orientaleggianti da lui stesso composta per ovviare alla carenza di prime parti di questo dolcissimo strumento che deve il suo nome al ricciolo che nell’antichità aveva le sembianze del volto di Cupido. La conclusione della serata è affidata alla Sinfonia n°44 in mi minore di F.J. Haydn, universalmente noto come “padre” della sinfonia e del quartetto moderni, abbracciando  cinquant’anni di storia della musica dalle tradizioni vocali e strumentali del tardo barocco fino a diventare l’artefice del classicismo musicale, nonché ispiratore, maestro ed amico fraterno di Mozart che gli dedicherà sei quartetti.
L’Orchestra ARTeM  ha dato prova di affiatamento e di equilibrio negli impasti sonori grazie anche alla direzione elegante, misurata e precisa di Sesto Quatrini che, nella sua giovane età, ha dimostrato sicurezza e carisma da veterano.  Applausi  lunghi e meritatissimi. Unico appunto doveroso, per giustizia di cronaca, la scarsa presenza di pubblico notata anche dagli artisti, la frase di rito “pochi ma buoni” non consola dello sforzo che Amministrazione Comunale e Conservatorio stanno prodigando per far crescere Frosinone …. Svegliatevi  cittadini, la Musica è un bene universale che rende “ricchi” anche nei momenti di crisi come quello che stiamo vivendo, perché la cultura è l’unica vera ricchezza che nessuno ci può togliere!"
                                                                                                            Elena Dandini


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