venerdì 27 febbraio 2015

il celebre pianista Mikhail Pletnev, domani sera protagonista di un recital a Santa Cecilia a Roma.


Due delle Sonate di Beethoven - l’op. 14 n. 2 e la notissima op. 31 n. 2 detta "La Tempesta" - eseguite da un pianista eccellente, di fama mondiale, che ha nel suo curriculum professionale anche una lunga esperienza come direttore d’orchestra.
Quando Beethoven, nell’ultimo decennio del Settecento inizia a scrivere le Sonate per pianoforte, ha alle spalle due giganti – Haydn e Mozart – che hanno codificato il genere della Sinfonia e quello della forma Sonata. Modelli da tenere presenti ma dai quali Beethoven non si lascia intimorire, utilizzando, piuttosto, gli stimoli che giungono dal passato come punto di partenza per sperimentare senza sosta. Anche se, nelle prime Sonate, Beethoven rispetta le regole della “forma sonata”, non sfugge che l’impasto sonoro è quasi orchestrale, in continua esplorazione delle possibilità timbriche del pianoforte.

Il prossimo 28 febbraio, l’esecuzione a Santa Cecilia di Mikhail Pletnev (nella foto), poliedrico musicista, uno dei maggiori pianisti viventi - ma anche direttore e fondatore della prima Orchestra indipendente russa, l’Orchestra Nazionale - riesce a rendere in maniera chiara questo complesso aspetto della musica di Beethoven, dove le composizioni per pianoforte sono spesso esplorazioni preparatorie, per le Sinfonie. Nella seconda parte del concerto gli intensi 24 Preludi op. 11 di Alexander Skrjabin, ispirati all’analoga raccolta chopiniana, pregnanti di echi romantici riproposti in un registro inconsueto e stimolante.

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