venerdì 11 novembre 2016

Secondo appuntamento nel segno di Hans Chrstian Andersen sabato 12 novembre a San Domenico di Mola di Bari.


Secondo appuntamento nel segno di Hans Christian Andersen, sabato 12 novembre (ore 17.30), a Palazzo San Domenico di Mola di Bari, per la rassegna «Bambini e famiglie a teatro», progetto della Compagnia Diaghilev in collaborazione con l’assessorato alla Cultura del Comune di Mola di Bari nell’ambito del Programma regionale di spettacolo dal vivo per la valorizzazione delle risorse culturali e ambientali della Puglia 2016 (Attività di residenza artistica 2016, Art. 45 del D.M. del 1 luglio 2014 Unione Europea, Regione Puglia Assessorato all’Industria Turistica e Culturale Teatro Pubblico Pugliese, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo). 
In programma la lettura concerto «L’usignolo dell’imperatore» di Diaghilev (età consigliata 4-10 anni) con la voce recitante Rosaria Ximenes coadiuvata da un quartetto d’archi composto da Clelia Sguera e Palma Pesce ai violini,  Giacomo Battista alla viola e Donatella Milella al violoncello. Posto unico non numerato, bambini 1 euro, adulti 3 euro (prenotazioni e informazioni tel. 3331260425 – 3471788446).
L’imperatore della Cina vive in una reggia circondata da incantevoli giardini invidiati in tutto il mondo. Un giorno scopre che la più bella cosa esistente dentro i confini del suo vastissimo impero è il canto di un usignolo. Sorpreso, ordina che l'uccello sia immediatamente portato al suo cospetto per esser giudicato. La dolce melodia dell’usignolo commuove l'imperatore che decide di tenere con sé l'usignolo perché diventi la più grande attrattiva del suo palazzo. Un giorno, tuttavia, gli viene recapitato un pacco contenente un usignolo artificiale, in tutto simile a quello vero, tempestato di gioielli, rubini e diamanti.
Un nastro attorno al collo del carillon reca la scritta: «L’usignolo dell'imperatore del Giappone è poca cosa rispetto a quello dell'imperatore cinese». Entusiasta, il sovrano fa esibire il finto uccello a corte, per confrontarlo con quello vero. Il carillon delizia i cortigiani, mentre quando giunge il turno del vero usignolo si scopre che questi è volato via. Tutti lo accusano di tradimento e lo dimenticano: la bestia artificiale, la cui melodia è perfetta ma sempre uguale, viene posta accanto al letto dell'imperatore.
Dopo qualche anno, a causa dell'uso eccessivo, l'uccello meccanico si rompe e, poco dopo l'imperatore si ammala gravemente ed è ormai prossimo alla morte. Mentre si dibatte nel suo letto di dolore, sopraggiunge il vero uccello e, con il suo canto, restituisce salute e gioia all’imperatore.

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