venerdì 5 luglio 2013

Presentata alla Regione Puglia la 39esima edizione del Festival della Valle d'Itria


 
A 39 anni, manca una sola candelina per festeggiare il quarantesimo anniversario del Festival della Valle d'Itria. C'è però una nota stonata: solo quattro festival italiani hanno avuto l'effigie di festival davvero internazionali e tra questi non figura Martina Franca. "La cosa ci lascia allibiti - sostiene la battagliera assessora Godelli - anche perchè questo è un festival dal riconosciuto e prestigioso valore internazionale". Tant'è, si va avanti lo stesso, nonostante all'appello manchi un milione di euro. Manca appena un anno all'edizione più importante della kermesse di Martina, e non ci si può certo permettere di mollare proprio adesso sul più bello.
Il festival della Valle d'Itria ha un punto chiave ed indispensabile: qui si punta sui giovani. Non ci sono star da evento, a parte nomi come Jessica Pratt e la celeberrima Lella Cuberli, che ritirerà il 21 luglio il Premio Celletti.
Il cartellone di quest'anno è stato già analizzato abbastanza, reso noto da mesi, e ci pare quasi inutile tornarne a parlare. La notizia del giorno, invece, è che ritorna a guidare l'Orchestra Internazionale d'Italia, Fabio Luisi nella doppia celebrazione del bicentenario wagneriano e verdiano, si contenderà gli ultimi giorni con la Messa da Requiem di Verdi diretta da Omer Meir Wellber, applaudito maestro dell'Arena di Verona pochi giorni or sono con Aida. 
A lui invece toccherà ricordare Wagner con un concerto assai significativo il 27 luglio. Non mancherà il decentramento, come ha ricordato il presidente Punzi; quest'anno sarà a Matera e Cisternino. Nemmeno il Festival Junior avrà dei tagli dalle attuali carenze di risorse: "Le Falene" di Daniela Terranova andrà in scena regolarmente il prossimo 23 luglio nel chiostro di San Domenico, eletto per la prima volta ad auditorium spazioso e dalla eccellente acustica.
"Crispino e la comare" dei fratelli Ricci sarà il titolo inaugurale. Opera assai amata da Giuseppe Verdi e e per tutto il periodo storico dell'Ottocento, vedrà la direzione di questo nuovo talento direttoriale che è Jader Bergamini. Ancora omaggi a Leonardo Leo, Francesco D'Avalos e Giuseppe Verdi con rispettivamente tre opere raffinatissime come la ritrovata "Ambizione delusa", "Maria di Venosa" e "Giovanna d'Arco". Presenza assidua quanto importante quella del coro della Fondazione Petruzzelli, preparato da Franco Sebastiani e dell'Orchestra della Magna Grecia, che vede premiata la costanza del suo direttore musicale, Piero Romano. Insomma, sarà un festival con molte luci e qualche ombra, come ha ricordato il direttore artistico, Alberto Triola : "Forse qui non ci rendiamo conto di avere tra le mani un festival di grandissimo spessore. Sarebbe ora che i martinesi se ne rendessero conto."
Tutte le opere del Festival saranno oggetto, come ormai consuetudine, di trasmissione radiofonica nell'ambito della programmazione di RadioTre, nonché della ripresa audiovideo finalizzata alla realizzazione di Dvd, in modo da allargare le potenzialità di diffusione internazionale delle produzioni del Festival.

2 commenti:

  1. Leggo spesso del Festival, anche sul suo blog, e apprezzo la sua onestà intellettuale e per questo mi permetto di postare un commento anche se amaro. Molto è condivisibile ma che il Festival lanci i giovani è tutto da dimostrare, di quali giovani parliamo? di quelli che sono già comunque sponsorizzati dalle agenzie? e quelli che frequentano o hanno frequentato l'accademia Celletti a Martina Franca, che possibilità hanno avuto di debuttare? possibile che non ci sia stato nessuno in questi anni, intendo le diverse direzioni succedutesi negli ultimi 10 anni, con le carte in regola? tenendo in debito conto che l'Accademia di Martina è un punto di riferimento per i cantanti locali quale promozione e opportunità hanno? o dobbiamo pensare che l'accademia non sia in grado di esprimere talenti? purtroppo negli anni abbiamo visto e continuiamo a vedere calcare le scene del festival qualche giovane si, ma di altre accademie, e non facciamo riferimenti più precisi per carità di patria, ma questo è; e non entriamo nel merito delle vocalità proposte: alcuni "nostri" non solo non avrebbero sfigurato ma...; senza contare la ricaduta in termini di promozione e risparmio, che di questi tempi ma da sempre non è un dettaglio trascurabile.

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  2. Non entro in polemica sull'argomento con Lei, caro signore Anonimo. Anche perchè so bene dove vuol andare a parare. Le dico soltanto che nelle altre realtà nazionali si fa esattamente lo stesso. Chi merita canta, chi no sta a casa.

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