lunedì 1 luglio 2013

PRIMA EDIZIONE DEL FESTIVAL BEETHOVEN: ATMOSFERA SUGGESTIVA E 120 MILA PRESENZE


Si è concluso ieri sera, domenica 30 giugno, con la Sinfonia n. 6 in fa maggiore op. 68, detta “Pastorale” e la celebre Sinfonia n. 5 in do minore op. 67 - che ha visto suonare insieme all’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, nell’Allegro con brio che apre la Quinta Sinfonia,  i bambini dell’Orchestra Pequeñas Huellas -, la prima edizione del Festival Beethoven.
 Nelle sette serate di musica classica - la rassegna si è svolta dal 24 al 30 giugno -, piazza San Carlo è stata presa d’assalto da un pubblico eterogeneo: adulti, famiglie, appassionati del genere musicale ma, soprattutto, curiosi, persone che non hanno mai varcato la soglia di un teatro e moltissimi giovani e bambini che hanno vissuto lo spazio intorno al monumento del Caval 'D Brons come fosse il salotto di casa propria.
 Oltre al pubblico seduto nella parte anteriore del palco dove sono state sistemate mille sedie, la piazza è stata “occupata” da moltissime persone alcune delle quali si sono accomodate sulla loro sedia o il loro sgabello portato da casa, altre invece hanno preferito sedersi per terra per farsi trasportare, spesso a occhi chiusi, dalla magia delle note di Beethoven.
 Il calcolo preciso dei presenti alle varie serate è difficile, ma si ipotizza che: il 24 giugno, sera di San Giovanni, per la Sinfonia n. 9 in re minore suonata dall’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai con il Coro del Teatro Regio di Torino siano scese in piazza circa 25 mila persone; il25, sera del Concerto in re maggiore per violino e orchestra op. 61. eseguito dall’Orchestra Filarmonica di Torino, fossero circa 10 mila; il 26 e il 27, circa 15 mila a sera; il 28, circa 10 mila; il 29, circa 20 mila e, ieri sera, erano circa 25 mila, per un totale di circa 120mila presenze.
 A questi dati vanno aggiunti quelli del tutto esaurito nei concerti organizzati il 24 giugno, ore 17.00, alla Villa della Tesoriera (130 persone); il 29 giugno, ore 11.00, alla Galleria Tamagno del Teatro Regio (150 persone) e alle ore 17, alla Fondazione Fulvio Croce (110 persone); il 30 giugno, ore 11, nella Sala Rossa di Palazzo Civico (150 persone) e alle ore 17.00, nel Cortile di Palazzo Reale (250 persone), per un totale di 790 presenze.

“Sono stato felice di questa intelligente iniziativa con la quale la Città di Torino ha avvicinato molte migliaia di cittadini all'ascolto della musica di Beethoven – afferma Juraj Valcuha,  Maestro dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai -. Eccellente la ripresa del grande schermo, ottima l'amplificazione. Ma, soprattutto, è stato lo spettacolo di una magnifica piazza colma di persone attente e coinvolte a emozionare noi musicisti che in quest'arte crediamo”.
 “Dall’aldilà Beethoven sarà contento: abbiamo suonato la sua più bella musica, con un orchestra da camera, proprio come lui l’aveva sognata e immaginata, e con i migliori solisti italiani, che Beethoven già allora ammirava e stimava – spiega Christian Benda Maestro dell’Orchestra Filarmonica di Torino -. L’abbiamo fatto vicino alla gente e vicino alla natura, al vento, alla pioggia. Il luogo perfetto per la sua musica si trova nel cuore di ognuno di noi: viva il Festival Beethoven di Torino”.
 L’entusiasmo e la partecipazione con cui i cittadini di Torino (ma non solo) hanno risposto negli appena trascorsi sette giorni al Festival Beethoven,  rafforzano l’idea - portata avanti dalla Città - di organizzare appuntamenti socio-culturali fruibili da tutti.
 “Si tratta di un indubbio successo – dichiara Maurizio Braccialarghe, assessore alla Cultura, Turismo e Promozione della Città - che, devo essere sincero, va oltre le più rosee previsioni, merito sicuramente di Beethoven, dell'alta qualità fornita dall'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, dal Coro del Teatro Regio, dal grande contributo dell'Orchestra Filarmonica di Torino e dai bravissimi solisti. La cosa più importante però è stata la partecipazione di un pubblico straordinario, pluri generazionale dagli anziani alle famiglie coi bambini ai tantissimi giovani, tutti avvolti dal fascino della musica classica. Il silenzio, la partecipazione intensa che si toccava con mano nei pianissimi dei brani, l'esplosione di energia positiva che faceva vibrare la piazza sugli acme orchestrali, sono solo alcune delle splendide sensazioni che hanno pervaso positivamente tutti, compresi direttori e musicisti. Una magia che spero si possa ricreare in futuro con altre edizioni della rassegna”.
 “Vedere migliaia di persone in piedi, in silenzio, immobili ascoltare, forse per la prima volta, Beethoven dal vivo è una cosa che allarga il cuore – sottolinea Michele dall’Ongaro, Sovrintendente dell'Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai -. Sentire gli applausi scroscianti salutare il finale di una sua partitura  come se fosse la prima esecuzione assoluta di un ritrovato capolavoro è un’esperienza indimenticabile. Questa grande manifestazione in piazza in fondo restituisce la musica del Nostro alla sua vera platea: la Polis che si ritrova e discute intorno ai valori, le idee, le emozioni che queste opere senza tempo continuano a testimoniare rinnovandone, a ogni esecuzione, i significati, moltiplicandone i riferimenti. Poiché questi sono i capolavori, generatori di senso multiplo, plurale come plurale è la comunità festosa che li accoglie. A ognuno il ‘suo’ Beethoven, un uomo che si rivolge a una moltitudine di individui compiendo una scelta sempre controcorrente rispetto a una comunicazione mediatica che si rivolge ormai esclusivamente a una indifferenziata massa globale. Oggi più che mai Beethoven è vivo”.
“È vero che i Concerti per solista e orchestra sono il momento in cui Beethoven si mette a nudo per lasciarci intravedere il suo aspetto più intimo, ma non ci aspettavamo che in queste sere ci saremmo commossi insieme a lui – afferma Nicola Campogrande - Direttore Artistico dell’Orchestra Filarmonica di Torino -. Il silenzio di piazza San Carlo trasformata in meravigliosa sala da concerto, l’emozione evidente del pubblico e il dialogo intenso con i nostri solisti, che guardando gli ascoltatori non credevano ai loro occhi, ci hanno stupito ed entusiasmato in modo sorprendente. Ancora una volta, insieme al nostro primo direttore ospite Christian Benda, abbiamo affrontato Beethoven in molti modi diversi, uno per ogni Concerto, e Ludwig van, grandissimo ma terribilmente umano, ci ha fatto godere parlandoci di sé, e di noi, in modo davvero inconsueto.”
La comunicazione e la creatività del Festival Beethoven è stata affidata alla Cooperativa Sociale Croma. Un modo per dimostrare come i soggetti che operano nel sociale sono parte attiva della vita culturale della città, dove la diversità è patrimonio comune e restituisce ricchezza in termini d’integrazione sociale e culturale, per un rinnovato senso di cittadinanza.

Nei prossimi giorni sul sito www.festivalbeethoven.it saranno visibili  i video delle interviste ai Maestri Juraj Valčuha (Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai) e Christian Benda (Orchestra Filarmonica di Torino) e al pubblico presente in piazza durante le sinfonie e i concerti.


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