mercoledì 1 marzo 2017

Il "Turco in Italia" di Rossini, con la regia di Davide Livermore andrà in scena al Comunale di Bologna il prossimo 10 marzo.


Il secondo titolo d'opera della stagione 2017 del Teatro Comunale di Bologna è Il turco in Italia di Gioachino Rossini nella produzione del Rossini Opera Festival (dov’è stato rappresentato nell'agosto 2016, nella foto) in collaborazione con il Palau de les Arts Reina Sofia di Valencia e la regia di Davide Livermore, autore anche delle scene; i costumi sono di Gianluca Falaschi, il progetto luci di Nicolas Bovey, Videodesign D-WOK, assistente alla regia Alessandra Premoli, assistente ai costumi Gianmaria Sposito. Lo spettacolo, che debutta il 10 marzo, vede sul podio dell'Orchestra del Comunale l'americano Christopher Franklin, che a Bologna aveva già diretto con successo nel 2008 l'opera di Michael Daugherty Jackie O e nel 2009 lo spettacolo di Stephen Sondheim Sweeney Todd. Il coro del Teatro felsineo è preparato da Andrea Faidutti. Interpreti un gruppo di giovani star rossiniane già note al pubblico internazionale: Simone Alberghini (Selim), Hasmik Torosyan (Donna Fiorilla), Nicola Alaimo (Don Geronio) - presente in tutte le recite tranne l'ultima, il 18 marzo, in cui ad interpretare lo stesso ruolo è Marco Bussi, Maxim Mironov (Don Narciso), Alfonso Antoniozzi (Prosdocimo), Aya Wakizono (Zaida) e Alessandro Luciano (Albazar).
Uno dei lavori più significativi della comicità teatrale di Rossini, che aveva debuttato alla Scala nel 1814, riscoperto nel Novecento soltanto negli anni Cinquanta grazie a Gianandrea Gavazzeni, si trasforma in questo recentissimo allestimento affidato all’estro visionario di Davide Livermore che immagina l’intricata vicenda amorosa di Selim, Fiorilla, Geronio e Zaida in un’ambientazione tipicamente felliniana: il poeta Prosdocimo rivive così nei panni di Marcello Mastroianni, Fiorilla in quelli di Claudia Cardinale con abito a pois, foulard e Vespa, mentre Selim è il classico playboy dello Sceicco bianco. “Come accade in 8½ a Guido Anselmi/Mastroianni” spiega Livermore “anche nel TurcoProsdocimo è sempre alla ricerca della sua storia. Era una similitudine così accattivante che abbiamo voluto percorrerla sino in fondo. Mi divertiva creare una sorta di dittico cinematografico-musicale; e in fondo, poi, Rossini e Fellini sono figli della stessa terra”.

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