venerdì 24 marzo 2017

Al Petruzzelli è andata in scena la favola musicale di Aladino con le musiche di Scardicchio ed i testi di Marinella Anaclerio, raccogliendo un buon successo tra grandi e piccini.


Fra le tante fascinose fiabe tratte da Le mille e una notte, quella di Aladino e della lampada magica è senz'altro tra le più efficaci e colorite. A questo racconto si sono ispirati Marinella Anaclerio (che ha curato anche i testi e la regia, con l'assistenza di Irene Gianeselli) ed il compositore Nicola Scardicchio, che ha scritto le musiche; un lavoro mirato indubbiamente a colpire la fantasia dei  giovanissimi di oggi. E tanti erano quelli che ieri mattina si sono assiepati in platea a riempire la mattinata di grida entusiastiche e divertimento.
In buona sostanza una creazione positiva che arricchisce lo scarno repertorio di spettacoli destinati ad un pubblico molto particolare, quale è quello dei bambini. La dimensione teatrale dei tanti personaggi che fanno da corona ad Aladino è ben tracciata con mano abile e con una caratterizzazione puntuale  e limpida : in particolare pensiamo alla madre di Aladino, ed al Gran Visir, truce e bieco personaggio d'altri tempi.
Non era certamente facile concentrare in poco più di un ora una favola così ricca di spunti, ma i due autori ce l'hanno fatta evidentemente capaci di questo anche con un valido potenziale di sintesi narrativa, A completare il deciso fascino della creazione hanno contribuito le varie scenografie di Francesco Arrivo ed il disegno luci di Giuseppe Ruggiero.
A primo spettacolo, il pubblico dei giovanissimi ha espresso il suo consenso anche agli artisti che si sono esibiti in scena: da Andrea Inglese, giovane debuttante nel ruolo di Aladino, affiancato da Patrizia Labianca, che ha disegnato con particolare ricchezza di spunti il personaggio della madre. Naturalmente più che positiva la prova del Coro del Teatro Petruzzelli, curata da Fabrizio Cassi e l'Orchestra diratta da Alvise Casellati, che ha ottenuto i migliori risultati possibili dalle musiche di Scardicchio, giocate sul terreno del musical, tra ricordi rotiani ed atmosfere adeguate al tema con orientaleggianti forme di elementare chiarezza, come aveva già fatto con il precedente Giovane Artù. Bene anche gli altri interpreti: da Alberto Comes (il mago ed il sultano) a Tony Marzolla (ottimo nel ruolo del gran visir e in quello del genio della lampada); ad ancora Antonella Carone (la Principessa), Carlo Callea, Maria Giaquinto, Loris Leoi, Marco Altini, Dino Parrotta e Francesco Casareale.
Insomma, un gradevole spettacolo che ha premiato l'idea del Sovrintendente Massimo Biscardi di aprire ad un pubblico di ragazzi lo spettacolo "lirico", riservato per anni a sonnacchiosi adulti, provando l'ebbrezza di novità musicalmente originali e preziose. In programma ben 28 repliche (due al giorno, data la brevità dello spettacolo, che termina in poco più di un'ora). Una bella fiaba che consigliamo di  vedere e di apprezzare anche ad un pubblico ben più adulto.

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