lunedì 10 aprile 2017

Oggi pomeriggio si apre al Castello Svevo di Bari la prima esposizione antologica sulla vita e la carriera musicale del celebre tenore leccese Tito Schipa.


La prima esposizione antologica sulla vita e la carriera musicale di Tito Schipa (qui una foto con la famiglia) aprirà a Bari, nel Castello Svevo, il 10 aprile p.v. alle ore 17.30. La preview stampa si terrà alle 17.00.
Non era mai accaduto finora che i cimeli e i documenti, pubblici e privati, prestati dalla famiglia Schipa e dall’Archivio Schipa – Carluccio in Lecce, venissero presentati così ampiamente al pubblico, in testimonianza dell'arte e della carriera prodigiosa di quello che è ormai considerato uno dei massimi tenori, e in particolare il più grande tenore “di grazia" della storia dell'Opera. Tuttavia l'importanza del cantante leccese trascende ampiamente le limitazioni di genere, e può essere ben riassunta dalla definizione che di Schipa diede Rodolfo Celletti, uno dei più grandi e rispettati critici ed esperti di vocalità: egli testimoniò la propria superlativa stima per il tenore pugliese attribuendogli il titolo di "cantante dal collo in su". In questa semplice frase risiedono le caratteristiche uniche di uno degli strumentisti vocali (più che un "cantante") meglio rappresentativi del XX secolo. Celletti vi intendeva che fin dai primi successi nella Spagna e nel Sud America degli anni ‘10, seguiti da quelli negli Stati Uniti dell'immediato dopo-Caruso e quindi nel mondo intero per 54 anni, un tempo ragguardevole se si compara alla carriera normale di un tenore, fu chiaro che era comparso nel panorama variegatissimo degli interpreti vocali di ogni meridiano un talento in grado di unire nella sua performance, oltre alla qualità tecnica e musicale (Schipa fu anche compositore e direttore d'orchestra), anche un’elevata cultura, una forte coerenza stilistica applicata ai vari generi, sensualità bruciante e perfezione del fraseggio, caratteristiche tali da connotarlo, intendeva Celletti, come un interprete in cui l'intelligenza e il rigore stavano assolutamente alla pari con il sentimento.
Il ricordo e l’appassionato amore che in ogni parte del mondo a tutt'oggi vengono tributati a  Tito Schipa, universalmente amato dal pubblico di teatro musicale, trovano in questa mostra un riscontro concreto sulla figura dell’ "uomo che cantava da tenore" (come lui stesso amava definirsi) attraverso la cura del figlio, che organizza un itinerario di scoperta dell'artista e dell'uomo con semplicità, chiarezza e sensibilità all'interesse di ogni tipo di pubblico, con particolare attenzione ai giovanissimi. Costumi di scena, oggetti personali e documenti fotografici di ogni momento della carriera convivono con video proiezioni le cui sceneggiature sono state scritte in esclusiva per la mostra in corso. Basate su spezzoni storici e tecniche della “graphic novel”, sono accompagnate dai brani più significativi, nell'interpretazione magistrale, e spesso insuperata, di arie d'opera e di canzoni spagnole e napoletane dei massimi autori.
L’ideazione e l’organizzazione della mostra è della società Nova Apulia, concessionaria del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo per la gestione integrata dei servizi di accoglienza ai visitatori presso i siti statali della Puglia: Castel del Monte (patrimonio Unesco), il Castello Svevo di Bari, il Castello Svevo di Trani, il Castello di Gioia del Colle e il Museo Archeologico Nazionale, il Museo Nazionale e Parco Archeologico di Egnatia – Museo Archeologico Nazionale di Taranto.
Le iniziative promosse da Nova Apulia e la stretta collaborazione con il Polo Museale della Puglia per la valorizzazione del patrimonio storico artistico hanno avuto apprezzamenti per la qualità dell’offerta culturale contribuendo ad aumentare la visibilità dei siti. La mostra di Tito Schipa inaugura un percorso di valorizzazione dei siti statali della Puglia con comune denominatore: la musica. Nella stessa cornice del Castello Svevo di Bari si inaugurerà a metà maggio una personale di Carlo Gavazzeni Ricordi fotografo la cui famiglia è legata da generazioni alla storia della musica. Gianandrea Gavazzeni, suo nonno, è stato direttore d’orchestra e compositore. Sua madre, Madina Ricordi, discende direttamente dalla famiglia che ha fondato l’omonima casa editrice musicale. Sempre a metà maggio al Castello Svevo di Trani verrà inaugurata la mostra di Brian Eno, curata da Valentina Bonomo. Entrambe le esposizioni sono organizzate da Il Cigno GG Edizioni, in collaborazione con Nova Apulia.
Brian Eno è uno tra i principali innovatori della “musica visuale”. Dopo i suoi successi di Sydney, Rio de Janeiro e quello recente di Mantova, si propone un esclusivo progetto artistico composto da installazioni sonore e pitture di luce: un dialogo intimo tra l’architettura federiciana e la visual art. L’artista “veste” e illumina lo spazio per consentire agli altoparlanti di diventare una caratteristica visiva dell’ambiente stesso il risultato è un’opera d’arte multistrato.



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