sabato 15 aprile 2017

Un concerto memorabile con le Sorelle Labeque ed il maestro Neuhold al Petruzzelli di Bari ieri sera.


E' stato un concerto memorabile quello di ieri sera al Petruzzelli. Con le sorella Labeque (nella foto), il miglior duo pianistico che si possa oggi ascoltare dal vivo. Originario di Bayonne, città francese dei Pirenei, le sorelle francesi sono figlie di Ada Cecchi, a sua volta alunna di Marguerite Long, leggendaria pianista parigina, cui Ravel dedicò l'ultimo movimento dello splendido "Tombeau de Couperin". Celebrate in tutto il mondo per il loro talento e la loro straordinaria versatilità, oltre che per la loro intesa musicale, ieri sera si sono esibite in una pagina del '900 francese tra i punti fermi del neoclassicismo: il Concerto per due pianoforti e orchestra in re minore di Francis Poulenc, che già avevano raccolto uno stellare successo a Vienna qualche anno fa. Nel concerto per due pianoforti sono presenti tutte le espressioni della personalità di Poulenc e, dopo l'episodio iniziale dall'incantesimo inquieto del primo movimento, si alternano citazioni di un inciso caratteristico della parte centrale in tempo mosso della "Romanza", dal secondo movimento del Concerto in re minore K. 466 di Mozart, in cui seguono motteggi infantili particolarmente eleganti ed ironici, ed è qui che le Labeque dimostrano di avere tutto il loro bagaglio di innato talento virtuosistico con una fresca agilità ed un esemplare accordo tra i due pianoforti, strepitosi nel loro andamento neoclassico. Ottima la prova dell'Orchestra del Petruzzelli, ben diretta da Gunter Neuhold, nei passaggi più ironici, rendendo l'atmosfera sempre birichina e tipicamente connaturata allo stile del compositore. Nel Finale "Allegro molto" la spigliatezza e la verve ritmica trascinante del portentoso duo pianistico ha realizzato un gioiello nel puntuale incantevole carillon, che pare ancora accennare a mondi interiori e a visioni sognanti di cui Poulenc non intende parlare esplicitamente. Insomma, una memorabile interpretazione che ha scatenato il folto pubblico del Petruzzelli in un vivido crescendo di ovazioni, che hanno prodotto due bis nelle splendide mani delle Labeque. Il resto del concerto è vissuto nel riproporre la matrice stilistica dl compositore messicano Arturo Marquez, con brillanti movenze di danza, reso celebre da una gradevole scansione ritmica. Di ottimo livello l'interpretazione dell'Orchestra barese che ha mostrato tutte le sue qualità tecniche, guidata molto bene da Neuhold, anche in un "Classico" intramontabile come la Quinta sinfonia di Ciaikovskij, resa con impareggiabile freschezza interpretativa. Senza particolari tentennamenti languidi, ma con una serenità equilibrata, in cui il tema del destino non è così ossessivo e drammatico come nelle altre due sinfonie (la Quarta e la Sesta), ma scorre spontaneamente sotto la bacchetta di Neuhold con teatrale prospettiva, sino al tellurico Finale. Eccellente il risultato dell'Orchestra che ha stimolato l'interesse del pubblico in maniera positiva e clamorosa, con ripetuti applausi a tutti gli strumentisti coinvolti.

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