martedì 4 settembre 2012

Giovanni Allevi e l'Orchestra Giovanile di Caracas chiudono in bellezza il Ravello Festival

Riprende con uno straordinario fuori programma, che vedrà protagonista Giovanni Allevi sul Belvedere di Villa Rufolo domenica 9 settembre (ore 21.15), la programmazione del Ravello Festival che proseguirà in via del tutto eccezionale fino al sabato successivo, 15 settembre, quando debutterà nella città della musica (e in Italia) l'Orchestra Giovanile di Caracas, accompagnata a Ravello, in via davvero eccezionale, da José Antonio Abreu, l'ormai leggendario inventore del "Sistema" delle orchestre giovanili venezuelane. L’esaltante edizione 2012 della kermesse organizzata dalla Fondazione Ravello presieduta da Renato Brunetta e firmata dal direttore artistico, Stefano Valanzuolo, offrirà al pubblico un concerto straordinario con protagonista Giovanni Allevi, nella doppia veste di pianista e direttore. Ad affiancare l’enfant terrible della "musica classica contemporanea" l’Orchestra Sinfonica Italiana. Di ritorno da Londra, dove per la seconda volta consecutiva ha avuto l’onore di rappresentare la musica italiana ai Giochi Olimpici, dopo aver concluso la registrazione del suo nuovo album sinfonico (in uscita il 30 ottobre 2012) e reduce da un nuovo progetto discografico in Francia, Allevi torna ad esibirsi in Italia dal vivo. Il concerto di Ravello, costruito prevalentemente sulle suggestive atmosfere dei brani di “Evolution”, sarà idealmente, diviso in tre parti: la prima vedrà il musicista sul podio a dirigere i 36 elementi dell’Orchestra Sinfonica Italiana; la seconda parte sarà dedicata al piano solo mentre, nella terza, Allevi si esibirà come solista insieme all’orchestra stessa. L’evento di Ravello è realizzato in collaborazione con FG Events & Sport. I due fuori programma del Festival si intrecciano con la ripresa del progetto di destagionalizzazione che si concluderà con il grande concerto di Natale. In attesa del ritorno di Allevi, saranno due solisti importanti ad aprire la programmazione autunnale del “Ravello Dieci\12” in altrettante serate programmate in Villa Rufolo. Si tratta dei pianisti Elisabetta Capurso e Dmitri Levkovich protagonisti in recital rispettivamente il 7 e l’8 settembre, presso la Sala dei Cavalieri. Concertista di livello internazionale, con un repertorio che si estende dalla musica di tradizione fino alle espressioni più avanzate della letteratura pianistica del Novecento, Elisabetta Capurso regalerà una serata musicale dedicata a John Cage in occasione del centenario della sua nascita. “John Cage e gli altri…” è il titolo del concerto (con inizio alle 21.15) nel corso del quale la pianista eseguirà, tuttavia, anche musiche di Bach e Satie, rivelando affascinanti e insospettabili nessi tra epoche e repertori diversi. Vincitore a Napoli del Concorso Internazionale “Sigismund Thalberg” 2012, Dmitri Levkovich, è il secondo protagonista della due giorni musicale ravellese. Con un repertorio che spazierà da Scarlatti a Chopin, da Rachmaninov a Beethoven il giovane pianista canadese offrirà un saggio delle sue capacità artistiche già apprezzate in quattro continenti. Programma ed info: www.ravellofestival.com - www.fondazioneravello.com Per prenotare o acquistare i biglietti 089 858422 – boxoffice@ravellofestival.com - acquista online

3 commenti:

  1. Penso che Allevi non c'entri nulla con la "musica classica contemporanea" che è tutt'altra cosa e sostanza. Può piacere o meno, questione di gusti naturalmente, ma la sua è musica Pop e sarebbe meglio smettere di confondere le cose!

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  2. "Classico" e "contemporaneo" mi sembrano termini un tantino contrastanti. Il termine "classico", utilizzato riferendosi a qualsiasi forma d'arte, eccezion fatta per la musica, richiama l'età aurea dell'antica Grecia e quindi di Roma. Parlare di "musica classica", o "colta", ovvero "seria", come spesso avviene, evidenziando quasi una contrapposizione con la cosiddetta "musica leggera", neppure mi convince. Personalmente la penso come Quirino Principe che distingue tra "musica forte" e "musica debole". Ciò che è "contemporaneo", non può essere "classico". Né per "classico" penso si voglia riferirsi al periodo che per tutte le forme d'arte, eccezion fatta per la musica, è stato detto "neoclassico". Ha ragione Daniele Scarpetti quando definisce il genere di musica che costituisce la poetica di Allevi. La musica "forte" contemporanea penso sia ben altra. Condivido con Scarpetti che ciò che suona Allevi possa incontrare o meno il gusto di quelli che stanno a sentirlo. Caro Alessandro, tu sai che non a caso ho utilizzato il verbo sentire piuttosto che ascoltare. Sono due funzioni nettamente differenti: la prima non implica la seconda. Se in questo sventurato Paese ci fosse stata la volontà di dare ai cittadini una seria Educazione Musicale (come vedi non parlo di istruzione), probabilmente in circolazione ci sarebbero tanti Re Nudi in meno... (Domenico Molinini)

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  3. Cari Scarpetti e Molinini, non mi date "la croce addosso". Ho inserito questo post testualmente da comunicato stampa, inviatomi dal Ravello Festival. La mia opinione su Allevi l'ho più volte espressa su questo blog e sono francamente stufo di tornarci su a discutere per ore. Sono sufficienti le innumerevoli opinioni - favorevoli e contrarie - su Facebook...Sarà la Storia a giudicare Allevi, come la Storia ha valutato e giudicato tutti gli altri dalla notte dei tempi ad oggi. Se oggi Adolf Hasse non lo conosce quasi nessuno, ma è stato un grande operista nel Settecento ben più importante di Mozart e Haydn...Ergo ;-)

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