sabato 22 settembre 2012

Tony Esposito:il Funky Knight


Questa è la Napoli che ci piace: evoluta, coltissima, raffinata, meraviglioso colino d'oro in cui tutte le spezie e gli aromi musicali si fondono, con quel gusto delicato di crema di panna alla lavanda ( una delizia che, giustappunto, vi consiglio), che è dolcezza infinita e voglia di assaporarla in eterno.

Anima e cuore pulsante di Alan Sorrenti, costola appena estratta dei fratelli Bennato, anche essi voci della Napoli migliore, metronomo della ideologia chitarristica raffinata ed electroacustica di Pino Daniele, autore di raffinatissime colonne sonore, grazie alla quale sostenne un film della Wertmueller che, in dono, le garantì un Nastro di Argento strameritato, inventore di sonorità e designer di qualsiasi cosa gli capitasse a tiro, dal tamboner, oggetto strano dalla esecutività improba ed improbabile da ottomano( nel senso che ci vogliono proprio otto manine) agli interni abitativi, ai vestiti, egli è il velista delle marine calme e acquietate del post monsone dei flutti dei nostri sogni.
Nocchiero dalla camicia floreale o biancolinata sempre aperta sul petto, ci conduce per le rotte della fantasia con quella mousse musicale che fa groove, ambiente, atmosfera, leggerezza e che noi chiamiamo Funky.
Egli è, vieppiù, il nostro cavaliere che sprona il suo cavallo e ci sbaraglia il campo dalle incertezze del mistero del ritmo.
"Smooth like a silk" direbbe un profeta caraibico della dance e proprio un re della dance, il mister Daddy Cool, Boney M, appena sentì Kalimba de Luna (1984), subito se ne impossessò e ne fece una hit mondiale da decine di milioni di copie. Tony capì che poteva far da solo e chiese nuovamente aiuto al suo mirabile braccio, l'immenso Gianluigi de Franco, medico, psichiatra e psicoterapeuta di gran vaglia, uno dei pochi musicoterapisti di talento in Italia, ma soprattutto grandissimo interprete e donatore di un mix di volo e vento che sa di Funky.
Così nacque un capolavoro di genere, manierismo e originalità, copia ed originale mirabile di sé, quel As tu As, del 1985, premiatissimo manifesto italiano - e non- del Funky time...
La fantasia napoletana mette il pepe nel deretano della "topina"- parafraso, alla peggio possibile, un detto partenopeo-mette nel testo un:" i believe in love, love living in Italia", che gonfia i nostri petti da amatori in perenne adorazione-anche fatua- di noi stessi....
Leggiero leggiero sen va il pensier mio e sfuma, in una onda di ghiaccio secco, il mio ricordo della stagione irripetibile del nostro Funky Knight- Tony Esposito.
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