lunedì 10 febbraio 2014

Concerto memorabile del Trio Stradivari che ha suonato Schubert e Ravel per Mirarte


A Bari, come è noto, si fa tanta, tantissima musica. E spesso c'è l'imbarazzo della scelta per il pubblico, come anche per il critico musicale che deve "combattere" la sua intima e dolorosa battaglia su date e serate musicali talora collimanti. Venerdì scorso, per esempio, due appuntamenti da non perdere alla stessa ora: il Trio Stradivari a Santa Teresa dei Maschi e il recital straordinario della soprano Daniela Dessì al Petruzzelli. 

Che si fa? Alla fine la vince l'interesse per la musica da camera. Attesa non delusa, a dire il vero, da un concerto senz'ombra di dubbio strepitoso in una chiesa, recentemente trasformata in auditorium, per la mancanza di contenitori che affligge Bari da troppo tempo.
Certo, il contenitore è anche umido e fa freddo (oltre che riverberante) nella suggestiva chiesa di Santa Teresa, ma il risultato finale è comunque straordinario. 
Il Trio Stradivari, notissimo soprattutto agli "Addetti ai Lavori", si avvale di tre strumentisti di levatura ed esperienza notevoli. Federico Guglielmo (violino), Jolanda Violante (pianoforte) e Luigi Puxeddu (violoncello) non hanno certo bisogno di presentazioni. Tre eccellenti "cavalli di razza"  che hanno raggiunto un affiatamento, un'amalgama, una capacità di respirare insieme la musica  che solo pochi altri ensemble possono vantare. Hanno vinto numerosi concorsi nazionali ed internazionali nel corso di oltre un decennio di vita.
In programma, poi c'erano due trii-capolavori come quello celeberrimo di Schubert in si bemolle maggiore op. 99 e quello altrettanto vibrante, in la minore, di Ravel. Magnifica la rilettura dello Stradivari in Schubert, con Guglielmo autentico trascinatore, anche grazie al suo prezioso "Giovanni Battista Grancino" che incanta la platea in ogni estatico fraseggio; di non meno valore il violoncellista sardo Luigi Puxeddu, già tra i violoncellisti della Filarmonica della Scala, le cui sonorità plastiche ed armoniose hanno infuso alla composizione un fascino tutto particolare, ed infine Jolanda Violante, padrona assoluta del pianoforte, cesellava ogni nota con una grazie ed una leggerezza incomparabili.
Lo stesso risultato alla prova del Trio raveliano, dove l'attenzione e la concentrazione dei tre artisti era massima. Stupendo, in particolare, il primo movimento, dove si colgono appieno le radici basche del compositore francese, nel ritmo tagliente e nervoso degli strumenti ad arco.
Alla fine caloroso e meritato il successo che il numeroso pubblico ha tributato allo straordinario Trio. Dopo l'appuntamento imperdibile con il chitarrista David Russell, un altro bellissimo concerto ha aggiunto un prezioso tassello a questa meravigliosa stagione di Mirarte.

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