lunedì 18 maggio 2015

"Domani, Christian Thielemann sarà il nuovo direttore dei Berliner?" di Maurizio Dania


Un esempio? L'altra sera ho visto e ascoltato la terza e ultima serata a Dresda del Der Freischütz di Weber. Rappresentazione sottolineata da grandi applausi e dal trionfo per coro, orchestra e direttore letteralmente acclamato per oltre dieci minuti. Apprezzata la regia. Bellissima serata, grande spettacolo. Drammatico e romantico il capolavoro messo in scena e rappresentato globalmente come meglio oggi non si potrebbe. Thielemann e l'orchestra aggiungono una valorizzazione più moderna dell'elemento musicale, (ma nella tradizione romantica), anzi sonoro, che è posto al servizio della rappresentazione immediata della natura e della caratterizzazione personale. Quindi ecco i sognanti, naturalistici suoni del corno, i tremoli degli archi, i colpi fantomaticamente paurosi dei timpani, gli acuti dell'ottavino, le melodie elegiache dei clarinetti.
La scelta della tonalità acquista già un significato simbolico, come il do minore della scena della "Gola del lupo" che in piena forma aperta volge verso il fantomatico fa diesis minore. Così presenta l'opera Thielemann, come voleva Weber, acquisendo, sottolineando, senza nulla stravolgere, quei mezzi che permettono all'Autore di ottenere una descrizione realistica della natura nei campi del demoniaco, dell'orrido, nelle ragioni dell'inconscio, senza trascurare l'elemento sereno e luminoso del sentimento germanico della natura stessa, come per esempio nella festa del villaggio con walzer paesano, delizioso. Concludo: le figure dell'opera sono rette da questa polarità, per cui passano attraverso una purificazione che libera dall'elemento diabolico secondo motivi profondamente psicologici che Weber realizza coi mezzi delle forme e del colore romantico espressi paradigmaticamente. (Chi volesse saperne di più legga qualcosa sulla storia dell'opera tedesca e austriaca da Weber a Strauss. Il quadro è complesso e si deve comprendere che l'evoluzione dell'opera è legata a due categorie di pensiero, il tempo e lo spazio e coinvolge e dipende dalle strutture politiche, economiche, culturali. Specie se la si concepisce a cavallo di un secolo che si chiude e di un altro che si apre. Thielemann l'ha concepita così, io credo, come un limite dello spazio, dietro cui si evolve la storia del mondo. Si deve e si possono discutere a parte, temi quali il nazionalismo, la xenofobIa, il sentimento revanscista e gli slogan antisemiti, che non ho colto. Non sarebbe stato male attraversare la piazza e recarsi all' Albertinum Museum dove si poteva ammirare la pittura di Caspar David Friedrich il più importante pittore del romanticismo tedesco. I capolavori del due Artisti (Weber e Friedrich), si fondono e ciò che si è visto ed ascoltato a Dresda è a mio parere la summa di una sintesi difficilmente eguagliabile.Spero che domani i Berliner scelgano il suo nome.
I hope that tomorrow the Berliner choose his name.
                                                                                                                   Maurizio Dania

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