lunedì 19 novembre 2012

Incoraggiante debutto sinfonico per la nuova Orchestra del Petruzzelli. Ovazioni alla fine del concerto per il giovane maestro Daniele Rustioni



Creare un'orchestra dal nulla attraverso audizioni e concorsi non è un compito facile. In verità è quello che si sarebbe dovuto fare, sin dalla riapertura del Petruzzelli nel 2009, ma che poi per motivi ancora misteriosi (la Cgil sostiene però che l'allora ministro delle attività e dei beni culturali Sandro Bondi si sarebbe rifiutato di bandirli) non si realizzò; è stato poi fatto, a seguito del commissariamento per i noti motivi, negli ultimi mesi pieni di polemiche aspre, in particolare, nei confronti del commissario straordinario della fondazione lirico-sinfonica, Carlo Fuortes, reo di non aver stabilizzato a norma dei contratti collettivi, direttamente le masse artistiche (orchestra e coro) che da tre anni lavoravano in teatro. Acqua ormai passata? Vedremo e seguiremo, come sempre, gli sviluppi della vicenda.

Intanto, sabato scorso, dopo il debutto ufficiale nell'Italia in Algeri, c'è stato il battesimo di fuoco della nuova compagine orchestrale del politeama barese. In programma, nella prima parte, l'ouverture "Coriolano" e il concerto n. 3 per pianoforte e orchestra di Ludwig van Beethoven. Nella seconda parte, la Sinfonia n. 9, detta "La Grande", di Franz Schubert. Un programma niente male, per un'orchestra nuova di zecca, a parte una quindicina o poco più di professori che militavano nella precedente e che, o hanno superato il concorso ovvero sono ancora sotto contratto fino a dicembre.
L'esame del pubblico, lo diciamo subito, è stato superato a pieni voti, considerando gli applausi scroscianti e le meritate grida di "bravo" al giovane direttore Daniele Rustioni, alla fine della serata. Come di indubbio valore è stata la prova della pianista ucraina Anna Kravtchenko nel Terzo Concerto beethoveniano, dove ella ha messo in luce il suo scintillante bagaglio tecnico, ma anche una sensibile maturazione espressiva compiuta in questi anni, dopo che nel 1992 si affermò giovanissima nel prestigioso Concorso Busoni di Bolzano. Successo personale e bis stupendo con il "Widmung" di Schumann-Liszt, da lei stessa inciso qualche anno fa in un prezioso compact disc per la Decca.
Rustioni, d'altro canto, ha offerto un'interpretazione senz'altro vibrante dell'ouverture Coriolano, ben supportato dall'orchestra in questo caso, mentre non ci ha del tutto convinto nella pagina cardine della seconda parte: la temibile sinfonia in do maggiore di Franz Schubert:; un banco di prova certo importante per qualunque direttore che si  rispetti. Francamente, dopo l'ottima prova dell'Italiana in Algeri, ci aspettavamo una lettura meno solenne e blanda nei tempi, oserei dire quasi "klempereriana", ma più appassionata e convincente, soprattutto nel primo movimento. Non ci sentiamo però di tirargli la croce addosso...Ci mancherebbe! E' un giovane di grande talento, ancora un po' acerbo nel gesto, ma di rara affidabilità sul piano della concertazione. Gli ultimi due complessi movimenti sono stati tecnicamente risolti con encomiabili risultati. Dal canto suo, l'orchestra deve naturalmente crescere nell'amalgama, nel suono degli archi (in particolare i violoncelli sono sembrati un po' timidi nel tirare l'arco), ma questo è tutto nella norma.
Nè si può pretendere un Sound da Berliner al primo colpo; sarebbe un miracolo impossibile. Un consiglio doveroso, infine, va però alla Fondazione Petruzzelli: per favorire l'ascolto, soprattutto per chi siede in platea e nei palchi di prima fila, sarebbe il caso, durante i concerti sinfonici, di montare una camera acustica sul palcoscenico, come già fatto con ottimi risultati in un recente passato.

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