venerdì 4 dicembre 2015

Il commiato di Franco Chieco: Contrappunti chiude dopo vent'anni.

    
"Cari Amici, sento il dovere di ringraziarvi ancora, tutti, e indistintamente. All’annuncio del mio “Commiato” sono stato sommerso da attestazioni che mi hanno commosso, confermandomi quale ruolo il nostro ContrAppunti ha avuto, per un ventennio, nella vita culturale italiana. Ce lo hanno rammentato i Lettori che assiduamente ci hanno seguito dalle loro città, anche lontane dalla Puglia. Ce lo dicono, ce lo ripetono. Nessuno riesce a dimenticare con quanta fermezza per oltre 14 anni abbiamo condotto una vera, aspra battaglia per la ricostruzione del Petruzzelli, fra l’indifferenza, l’ignavia di una certa classe politica, pronta invece a strumentalizzare ogni fase del suo tormentato iter: dalle procedure “imbarazzanti” dell’appalto all’esproprio “stravagante” (bocciato senza mezzi termini dalla Corte costituzionale), senza dire dell’uso anche disinvolto e clientelare che se ne è fatto dopo la sospirata riapertura. E tutto mentre una ossequiosa stampa di regime (peraltro concettualmente non all’altezza) non sapeva, non vedeva….
    Ora che ContrAppunti è costretto a fare i conti con un’altra ineludibile realtà, sono i Lettori, siete Voi a ricordare quante ne abbiamo dette, senza la preoccupazione di pestare i calli a qualcuno. Non abbiamo perso tempo, già nel 1995, a parlare – e in perfetta solitudine -  di uno scenario desolante, di una città (la grande Bari, un po’ vanitosa) venuta a trovarsi senza luoghi per la musica. Ridotto a un rudere il Petruzzelli, chiuso per restauri il Piccinni, chiuso per restauri  l’Auditorium del Conservatorio, ebbene per vedere un’opera lirica ci si accontentò di andare al vecchio stadio o in un cinema.
    Siete Voi a dirmi che abbiamo avuto la costanza e il coraggio di farlo. Appena iniziato l’anno 2012, con un paio di articoli ricordammo che ricorreva il centenario della nascita di Carlo Vitale, per almeno mezzo secolo protagonista della nostra vita musicale. Alle istituzioni non costava nulla promuovere una sia pur minima iniziativa, invece…  Del resto cinque anni prima era
sfuggita anche la ricorrenza del centenario di Dino Milella: un nostro raffinato musicista o un semplice carneade?
    Parole al vento, quelle di ContrAppunti?  Eppure ci si chiedeva se le nostre istituzioni fossero in grado di perseguire una “politica culturale” al di fuori del mantenimento di carrozzoni tanto costosi (ovvero mangiasoldi) quanto utili, ovviamente, per reclutare galoppini e accalappiavoti!  E nemmeno l’ombra di un’idea, invece, per salvare le orchestre sinfoniche delle ex Province di Bari e Lecce. Passerà inosservata la loro definitiva scomparsa? Quindi, chi vivrà vedrà!
    Ecco perché, Amici cari, le tante attestazioni di stima e di affetto mi hanno commosso. E non mi stancherò mai di esservene grato. Insomma, la storia dei vent’anni di ContrAppunti l’avete scritta Voi, insieme, ma per ragioni diverse, a quei soggetti che forse hanno inscenato un grottesco brindisi alla mia decisione di tirare i remi in barca (e così mi viene persino l’idea di ringraziare anch’essi…).
    La mia vita è stata una somma di esperienze. Ve ne aggiungo un’altra. Ho cercato di iscrivermi al Club dei Conformisti. Mi è stato detto che non ho i requisiti, essendomi esposto fin troppo con la storia di ContrAppunti giornale “anomalo”.  Già….. perché un illustre sociologo sostiene che il Conformismo è una malattia contagiosa, ma non è una anomalia, è una regola. Con tutti i suoi vincoli. Ancora una volta mi ero illuso."
                                                                               Franco Chieco

                                                                                       5.12.2015

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