martedì 19 gennaio 2016

Apre con l'Attila di Verdi diretto da Michele Mariotti la stagione lirica del Comunale di Bologna.


La nuova stagione del Teatro Comunale di Bologna si inaugura il prossimo 23 gennaio alle ore 18.00, con serata di Gala, con un’opera fra le meno eseguite e al contempo più interessanti di Giuseppe Verdi: “Attila”, dramma lirico in un prologo e tre atti. La “prima” di sabato 23 gennaio è trasmessa da Rai Cultura in diretta/differita su Rai5 alle 21.15, ed è anche trasmessa in diretta radiofonica su Radio3 Rai a partire dalle 18.00. 
Proseguendo nell'indagine drammaturgica sull'antichità, che lo aveva pochi anni prima reso famoso soprattutto con "Nabucco" e "I Lombardi alla prima Crociata", Giuseppe Verdi scrisse "Attila" nel 1846 su libretto di Temistocle Solera perfezionato da Francesco Maria Piave, ottenendo - alla Fenice di Venezia - dapprima un successo limitato; l'opera, tuttavia, densa di relazioni sentimentali e orgoglio militare, si è guadagnata un ruolo di tutto rispetto nel repertorio, dal tardo Ottocento in poi, e rappresenta un esempio significativo per la comprensione del linguaggio verdiano anche delle opere successive. La caratterizzazione dei personaggi, come di consueto in Verdi, è molto precisa e altamente espressiva: Verdi mira ad ottenere il miglior risultato possibile da ciascun solista, modificando anche alcuni passaggi in base alle caratteristiche dell'interprete cui la parte è destinata. La tematica, tradizionalmente messa in relazione con i moti risorgimentali è in realtà, per Verdi, più occasione di scavo psicologico che di denuncia politica, con una peculiare attenzione all'unico ruolo femminile, complesso e vocalmente virtuosistico, quello di Odabella. 
Questo nuovo allestimento inaugurale del Comunale di Bologna, realizzato in coproduzione con il Teatro Massimo di Palermo e il Teatro La Fenice di Venezia, porta la firma per la regia di Daniele Abbado, per le scene e le luci di Gianni Carluccio che con Daniela Cernigliaro ha disegnato anche i costumi. “Attila è l’opera in cui Verdi – prima di Macbeth – esplora e amplia i propri temi d’interesse e di azione – sottolinea il regista Daniele Abbado – Nel soggetto di Attila viene in primo piano la Natura, in tantissime diverse accezioni e momenti: la natura della violenza umana, la natura come contesto favorevole e accogliente per i profughi di Aquileia, la natura psicologica e spirituale nel personaggio di Attila. Al tempo stesso Attila è e vuole essere un’opera politica, uno strano testo politico in cui il personaggio di Attila, che dovrebbe rappresentare il 'nemico' e lo 'straniero', si rivela invece l’unico personaggio portatore di valori, di coraggio, di profonda sensibilità umana: un Attila del tutto solitario nella sua lealtà. Siamo di fronte a un’opera che parla la lingua del pessimismo: il ‘nemico’, che potrebbe rigenerare il mondo confuso della società italiana, viene assassinato in una congiura ad opera di tre personaggi a cui, con un segno di sfiducia, viene affidato il destino di un’Italia debole e perdente”. 

Sul podio salirà il direttore musicale del teatro felsineo Michele Mariotti, al suo debutto in “Attila” ma che già nel “Ballo in maschera” che ha inaugurato la stagione 2015 aveva ricevuto ampi consensi del pubblico e della critica internazionale per la profondità della sua interpretazione del testo verdiano. “Attila – sottolinea Mariotti - è un'opera musicalmente rivelatrice e moderna, sia per soluzioni armoniche inaspettate ed inusuali, sia per il semplice ma al contempo modo di descrivere la natura, non pittorico, basato su atmosfere, sensazioni ed emozioni. Inoltre è molto profondo lo scavo psicologico dei personaggi, fra i quali l'unico difensore dei valori è proprio il Barbaro, portatore di valori semplici, primitivi talvolta, ma che vengono rispettati con sacralità e fedeltà: Attila non ucciderebbe mai alle spalle, porta rispetto verso il nemico, prova per Odabella un sentimento misto di rispetto e ammirazione e proprio per questo è profondamente attratto da lei, donna che riesce a tenergli testa. Alla fine Attila si rende conto proprio di essere vittima della propria generosità e dei valori che ha incarnato: per questo tutti noi ‘tifiamo’ per lui. In quest'oper,  Verdi mette a nudo l'essere umano, quindi i nostri sentimenti, i nostri affetti: per questo, seppur di rara esecuzione, è avvincente come tutte le altre opere dei cosiddetti anni “di galera”, piena di ritmo, di tensione". 
Nei ruoli principali alcuni fra i più rilevanti interpreti di oggi: Ildebrando D’Arcangelo (Attila), Simone Piazzola (Ezio), Maria José Siri (Odabella), Fabio Sartori (Foresto). 
Lo spettacolo è realizzato grazie al contributo di Automobili Lamborghini. Stephan Winkelmann, Presidente e Ad di Automobili Lamborghini, ha dichiarato: “Lamborghini e il Teatro Comunale condividono la terra di origine, Bologna, e la costante ricerca dell’eccellenza. Questa partnership fa parte di una strategia di responsabilità etica di impresa che la nostra Azienda persegue da anni con grande impegno e forti investimenti. Valorizzare, preservare e sostenere il grande patrimonio culturale italiano è una missione comune alle Istituzioni sia pubbliche che private, in forza della responsabilità etica di chi, come noi, fa impresa oggi.” 
Inoltre Xtrawine e Teatro Comunale di Bologna sono lieti di annunciare il nuovo progetto che percorrerà i tempi e i luoghi del vino e dell’Opera, per tutto il 2016: “DiVINO in OPERA”, un viaggio alla scoperta della storia, della cultura e dell’arte del vino, in abbinamento con le opere della Stagione.  Xtrawine, in collaborazione con Spumante Metodo Classico DUBL distribuito da Feudi di San Gregorio, offrirà al pubblico il Brindisi inaugurale per la serata di Gala del 23 gennaio 2016. 
I biglietti (da 125 a 10 euro) saranno in vendita dal 7 gennaio sia online sul sito www.tcbo.it sia presso la biglietteria del Teatro Comunale di Bologna. Eventuali biglietti invenduti saranno disponibili da un'ora e mezza prima dell'inizio di ogni spettacolo al 50% del costo.

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