lunedì 4 gennaio 2016

Un bel concerto pirotecnico e frizzante inaugura l'anno 2016 alla Camerata Musicale Barese.


Sabato sera si è tenuto l'atteso Concerto di Capodanno al Petruzzelli, organizzato dalla Camerata Musicale Barese. Un autentico evento, considerata la presenza corposissima di molti spettatori, i quali hanno partecipato molto attivamente alla serata con applausi ritmati e scanditi alla fine sulle note della celeberrima "Marcia Radetzky" di Strauss.
La serata era interamente dedicata a Beethoven: l'ouverture Egmont, il Quinto Concerto per pianoforte ed orchestra detto "L'imperatore" (con la partecipazione della brava Sabrina Lanzi, nella foto) e la arcinota Quinta Sinfonia con il sottotitolo celeberrimo il "Destino che bussa alle porte". Un concerto ovviamente un po' troppo scontato, ma che ha attirato moltissime persone (persino palchi affollati), decretando un (quasi) sold out al Petruzzelli, mai così strapieno.
L'Orchestra della Radio di Kiev diretta da Vladimir Sheiko, nata nel 1929, ha una storia alle spalle, molto significativa. In oltre 80 anni di attività ha ottenuto grandi riconoscimenti e realizzato tour in tutto il mondo. Di pregio soprattutto l'esecuzione delle  sinfonie di Ciaikovskij e Shostakovich, oltre alle trasmissioni radiofoniche che ne hanno decretato un enorme successo.
Si partiva con l'Egmont, energica ouverture di Beethoven, dal ritmo elettrizzante ed incalzante che ha trascinato il pubblico con riconoscibile entusiasmo; poi è stata la volta del concerto per pianoforte, il maestoso "Imperatore", dedicato a Napoleone Bonaparte, che con il suo virtuosismo quasi trascendentale, ha messo in luce le sue eccelse qualità virtuosistiche di Sabrina Lanzi, allieva di due "giganti" coem  Alexis Weissenberg e Friedrick Gulda. In verità, soprattutto nel primo movimento, la Lanzi ha avuto qualche piccolo problema nel controllo delle dita, ma poi è andato tutto liscio, merito anche della sapiente direzione di Sheiko, che ha tranquillamente condotto in porto la sua "corazzata". Successo da manuale, e un bis applauditissimo della Lanzi.
Nella seconda parte, ricca di bis, dopo la Quinta, a dire il vero un po' lenta e priva della tensione e vivacità, cui siamo stati abituati da altre orchestre ed altri direttori, abbiamo ascoltato una pagina ciaikovskiana invece da manuale tratta dal balletto "Lago dei Cigni", i cui sono emerse le rare qualità degli archi e dei fiati più nobili dell'orchestra russa, diretti con straordinaria autorevolezza da Vladimir Sheiko, seguito da un paio di chicche straussiane. tra cui la, immancabile Marcia Radetzky, con i rituali battimani del pubblico, diretti dal Maestro. Successo convincente e roboante, per il più atteso concerto dell'anno.

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