giovedì 14 gennaio 2016

Aristocratico incanto con Andras Schiff al Petruzzelli per la Camerata.


Due pianoforti sul palcoscenico, per un concerto attesissimo, insolitamente senza intervallo. Mozart e Beethoven, Haydn e Schubert, suonati nella loro maturità artistica, o meglio accarezzati con delicato tocco dal Maestro Schiff. Un concerto decisamente memorabile per la prima volta del Baronetto qui a Bari. Lo stesso Mozart della Sonata K.571 è sempre sommesso, i ppp così inauditi, che si allargano
su pensosi mf sembrano venire da un mondo lontano, così rarefatto e poetico; il Bosendorfer sembra indubbiamente il pianoforte giusto, per far emergere il canto sublime e agile della sonata mozartiana. Il Beethoven maturo, della Sonata op.110, rivive invece nelle dita magiche di Schiff, come una replica non troppo ostentata e voluta del Mozart precedente. Il concerto è senza intervallo. Un Viaggio nella Memoria del Pianista, tra i compositori più amati e i c.d. "Classici viennesi". Poi. c'è L'Haydn della breve Sonata n.61, che viaggia come un funanmbolo verso la fine del Presto. Ma è con la superba e celeberrima sonata di Schubert, la penultima della sua produzione pianistica, che Andras ci regala una stupenda serata da autentico Wanderer, indimenticabile nelle sonorità, aristocratica nell'approccio, poetica nella riflessione musicale da singolare Didatta. Il primo movimento, L'Allegro", è sontuoso per varietà dei temi,e ricorda visibilmente gli allegri di Schumann, altrettanto intensi, nostalgici e drammatici. Poi, l'andantino è sublime, davvero unico nel suo dipanarsi poetico. e poi, dopo lo scherzo.Allegro Vivace, così morbidamente proposto con naturalezza infinita, segue il Rondo. Allegretto, pagina mirabile di rara intensità, dove Schiff coglie tute le sfumature, e le dita "viaggiano" velocissime, con precisione maniacale sulla tastiera del suo prezioso Bosendorfer, sempre con serafica e distaccata concentrazione. Un programma da restare incantati, che il pubblico ha seguito con religioso silenzio, per poi esplodere in ovazioni sincere e rispettose. A seguire alcuni generosi bis: Schubert, Bach e ancora Mozart.

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