giovedì 26 settembre 2013

La lanterna Magica di Niccolò Paganini ad Acquaviva delle Fonti per "Anima Mea"


Il mondo visto da Niccolò Paganini, non solo leggendario virtuoso del violino ma anche musicista innamorato della chitarra, strumento che diventò suo compagno di viaggio attraverso l’Italia e l’Europa. Proprio al repertorio per violino e chitarra di Paganini è dedicato il secondo concerto del festival itinerante di musica antica Anima Mea, in programma venerdì 27 settembre. L’appuntamento è alle ore 20.30, con ingresso libero (info 800.96.01.37), a Palazzo de’ Mari di Acquaviva delle Fonti, sito monumentale che potrà essere meglio conosciuto a partire dalle 19.30 con una visita guidata a cura di ArcheoClub.
Protagonisti della serata saranno la violinista giapponese Keiko Yamaguchi, che suona un Nicolas Lupot del 1822 ed è membro dell’Ensemble Amaltea e dell’Orchestra sinfonica di Lucerna, e il chitarrista pugliese Rosario Conte, musicista di stanza a Basilea con all’attivo prestigiose incisioni per Deutsche Grammophon, Sony, Deutsche Armonia Mundi e Decca.
Il repertorio del concerto, intitolato «Lanterna magica» in ossequio alla meraviglia con cui Paganini guardava la realtà, prevede la «Romanza» dalla «Gran Sonata a chitarra sola con accompagnamento di violino» del 1803 e le Sonate 6, 15 e 18 dal manoscritto «Centone di sonate per violino e chitarra» del 1828, raccolta tra le più belle del maestro genovese perequilibrio della forma e bellezza dei temi.
Dal 1801 al 1804 Paganini sparì dalle scene pubbliche per andare a vivere con una donna che amava e alla quale dedicò una composizione per chitarra sola, «Minuetto che va chiamando Dida». Da quel momento la chitarra divenne, assieme al violino, compagna inseparabile del musicista, che con lo strumento a sei corde compose e accompagnò la musica da camera con archi. Pagine in cui il virtuosismo trascendentale cede il posto ad un’anima semplice, legata agli intimi affetti, svelando il rapporto tra belcanto italiano e musica popolare, quella della Genova dalle strade strettissime, incastrate tra i monti e il mare, in cui Paganini era nato il 27 ottobre del 1782.

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