lunedì 31 marzo 2014

Incontro stasera al Petruzzelli con Daniel Pennac, scrittore di fama mondiale


Dal corpo del «capro espiatorio di professione», Monsieur Benjamin Malaussène, alla «Storia di un corpo». Daniel Pennac, settantenne autore della saga più multietnica e premiata della letteratura francese anni Novanta (quattro milioni di copie vendute solo in Italia), torna in scena a teatro finalmente anche in Puglia con«Journal d’un corps» a cominciare da lunedì 3 marzo, tournée da Bari, Teatro Petruzzelli (unica data lunedì 31 marzo ore 21.00, pochi posti negli ultimi ordini e loggione), nell’ambito della Stagione del Comune, per toccare poi il 2 aprile Brindisi, Nuovo Teatro Verdi, per Stagione del Comune di Brindisi - ore 20.30, il giorno dopo - 3 aprile - Taranto, Teatro Tatà, Stagione del Comune di Taranto (SOLD OUT da più di un mese) - ore 21.00, il 4 aprile Gioia del Colle, Teatro Rossini, Stagione del Comune di Gioia del Colle - ore 21.00, ultima data il 6 aprile a Manfredonia, Teatro comunale Lucio Dalla, Stagione Comune di Manfredonia - ore 21.00. Il reading teatrale, in lingua francese con sovratitoli in italiano, fa parte degli interventi che mirano all’«Internazionalizzazione della scena pugliese», affidati dalla Regione Puglia al Teatro Pubblico Pugliese (PO FESR Puglia 2007-2013, Asse IV, Azione 4.3.2). 

Daniel Pennac incontrerà e dialogherà con il pubblico, gli studenti e i lettori di tutta la Puglia. Gli appuntamenti sono dedicati all’importanza di avvicinare sempre di più soprattutto i giovani al mondo della cultura e del teatro: l’autore francese è testimonial prestigioso e ideale per questa scommessa, alla luce anche della sua lunga e fortunata esperienza nella narrativa per ragazzi. 
In occasione del tour pugliese di Daniel Pennac sono stati organizzati una serie di incontri con il pubblico dei lettori e spettatori. Si inizia da Bari, all’indomani della prima data al Teatro Petruzzelli, data che chiude la stagione di prosa 2013-2014 del Comune di Bari in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese. E si parte subito con un doppio appuntamento. Il 1 aprile, all’Università degli Studi di Bari, sala 1 Palazzo ex poste in piazza Battisti, Pennac incontrerà alle 16.30 gli alunni del liceo Giulio Cesare (incontro moderato dal prof. D’Oria dell'Alliance Francaise) e a seguire, alle 17.30 incontrerà gli studenti universitari (incontro aperto al pubblico). Introdurrà l’appuntamento il prof. Paolo Ponzio, intervisterà Pennac il prof. Michele Baldassarre con Lucia Sollecito come interprete.   Alla conversazione assisterà anche un’ultima classe di primaria della scuola Del Prete di Bari guidata da Tonia Guerra, bambini di 10 anni che invece hanno approfondito “Ernest e Celestine”, dal cui libro è stato poi tratta l’animazione candidata agli Oscar 2014.
Il 2 aprile a Brindisi, invece, a fine spettacolo Pennac dialogherà col pubblico direttamente dal proscenio, mentre in occasione dell’ultima data di Manfredonia (6 aprile) sarà possibile rivolgere alcune domande all’autore alle 17.30 del giorno prima, 5 aprile, sempre a teatro. 
A Brindisi la Fondazione Nuovo teatro Verdi attiva (come accade a Bari) la promozione «Last minute». Il costo per chi acquista il biglietto a Brindisi (in tutti i settori della sala) il giorno dello spettacolo (apertura botteghino ore 11-13 e dalle 19.15) è di 10 € con disponibilità, fino a esaurimento, di venti posti. A Bari il last minute è per questo spettacolo a 15 euro.
 Lo spettacolo. Lison rientra a casa dopo il funerale del padre e l’esecutore testamentario le consegna un pacco che il genitore, prima di morire, ha espressamente richiesto le venisse recapitato. Il lascito è un diario di bordo, un vero e proprio datario della crescita fisica, un memoriale che l’uomo ha tenuto dall’età di 12 anni fino alla sua morte, avvenuta a 87 anni. L’io narrante pone il suo corpo davanti al mondo e accompagna il lettore in un viaggio attraverso i sensi, legati al sentimento della vita e del tempo: la voce stridula della madre anaffettiva, l’odore dell’amata tata Violette, il sapore del caffè degli anni di guerra, il profumo della merenda povera a base di pane e mosto d’uva. È il viaggio di una vita, tra grandezze e miserie, camminate per i grandi boulevard di Parigi, dolori e gioie delle creature umane. 
Profumi, suoni e impressioni. Impulsi e percezioni. 
Il corpo come unico termine di paragone. Il corpo come unità di misura di affinità e incompatibilità. Il corpo respira, comunica, prova dolore, si emoziona scoprendosi vulnerabile a se stesso e agli altri, non è soltanto un congegno meccanico ma un contenitore di storie e di racconti. 
È a prima vista il più intimo dei diari, ma non appena ci si addentra nella narrazione, si scopre come questo giardino così segreto sia il più comune dei nostri territori. E così la lettura scorre naturale, come passaggio dal singolare al plurale, dal corpo del lettore al corpo del pubblico, quello, mercoledì prossimo, del «Verdi» di Brindisi.
 «Il corpo si esprime soltanto attraverso sorprese - osserva Daniel Pennac -. Dalla nascita alla morte viviamo il rapporto con il nostro corpo scoprendo con sorpresa il suo linguaggio e le sue necessarie trasformazioni. Pensiamo alla sorpresa dei neonati quando vengono al mondo, come all’ultima grande sorpresa che è la morte, attesa per tutta la vita con curiosità. Tra questi due momenti il nostro corpo cambia incessantemente ed è come scoprire la vita attraverso le sue evoluzioni». 
«Il titolo “Journal d’un corps” (“Storia di un corpo”) - spiega la regista Clara Bauer - dice esattamente cos’è il libro di Daniel Pennac: il diario che un uomo tiene degli stati successivi del suo corpo. Tutti i lettori (e le lettrici) vi ritrovano le proprie sensazioni più intime e riconoscono i propri ricordi più nascosti». Cosa apporta la scena al romanzo? «La materia stessa del teatro - dice la regista -: la sua luce, il suo spazio, la sua durata, la fusione nel corpo unico del pubblico. In breve, il mistero laico dell’incarnazione, che Pennac condivide con il pubblico, attraverso un’interpretazione straordinariamente viva, offrendo a questo diario quella dimensione personale che solo lui, in quanto autore, può rendere pienamente».

Nessun commento:

Posta un commento