martedì 9 ottobre 2012

Il Sovrintendente Stephane Lissner lascerà la Scala di Milano dal 2015 e volerà a Parigi*


"L’attuale sovrintendente della Scala Stephane Lissner (nella foto) prenderà la guida dell’Opera di Parigi a partire dal settembre 2015. L’annuncio è stato dato dal ministero della cultura francese e subito è rimbalzato sui media d’oltralpe. 
Il contratto di Nicolas Joel all’Opera di Parigi scade nel 2015 ma per prassi il suo successore, che resterà in carica dal 2016 al 2021, viene scelto (con decreto del presidente della Repubblica di concerto con il primo ministro e su proposta del ministro della Cultura) anni prima per le necessità della programmazione. E alla Scala c’è già chi guarda con preoccupazione alla possibilità di un sovrintendente che per un paio d’anni faccia avanti e indietro da Parigi. «La Scala - aveva commentato Giancarlo Albori della Cgil dopo le voci sul possibil eincarico di Lissner - ha bisogno di un sovrintendente a tempo pieno per affrontare la fase difficilissima che ha davanti».
 Nella `short list´ dei papabili , oltre a Lissner, c’erano per la potrona dell’Opéra Dominique Meyer dell’Opera di Vienna e Serge Dorny, direttore dell’Opera di Lione.  
 Il contratto di Lissner a Milano scade nel 2017, ma l’appuntamento principale a cui ha lavorato è la stagione 2015 quando - durante i sei mesi dell’esposizione mondiale - la Scala resterà sempre aperta presentando fra l’altro 17 titoli di opera. 
 Per chiudere il bilancio in pareggio quest’anno alla Scala mancano all’appello circa 4,2 milioni di euro. La conferma è arrivata nella riunione del consiglio di amministrazione a cui non era presente il sindaco Giuliano Pisapia, che è presidente della fondazione. È circa la stessa cifra di cui Pisapia aveva parlato alla commissione Cultura del Comune lo scorso 13 luglio, quando aveva spiegato che la speranza di migliorare i conti era legata in parte a un contributo aggiuntivo dello Stato di 1,9 milioni. È di circa 4 milioni anche il costo dell’integrativo che il teatro paga ai lavoratori (ma solo in caso di pareggio). E dunque, se non si troverà una soluzione prima di chiudere il bilancio, saranno soprattutto loro a pagare il rosso. Se si riusciranno a recuperare due milioni, l’integrativo verrà pagato in proporzione. " 
(Fonte: La Stampa online, 8 ottobre 2012)

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