giovedì 18 giugno 2015

Un successo intenso e commovente per il bellissimo Oratorio di Rota diretto da Rino Marrone.



E' stato un autentico successo, vibrante e meritato, l'esecuzione ieri sera al Petruzzelli dell'Oratorio di Nino Rota "Mysterium", Cantata sacra in VII parti per quattro voci soliste, coro misto, coro di voci bianche e orchestra. un organico di rara portata sonora, che ha regalato intense emozioni al foltissimo pubblico ieri presente. Per Rino Marrone un ritorno al Petruzzelli, che complice il Sovrintendente Biscardi che lo ha fortemente caldeggiato, ha riaperto finalmente le porte al nostro direttore più esperto e blasonato, dopo anni e anni di incolpevole assenza.
Ma è un Oratorio o una Cantata Mysterium? A questa domanda era lo stesso Rota a rispondere in una vecchia intervista degli Anni Settanta: " questo oratorio nelle intenzioni vorrebbe rispecchiare quel senso di religiosità derivante dall'immanenza del Divino nell'Uomo. Il testo, naturalmente, non poteva cominciare che in un modo:"In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e Dio era il Verbo. e il Verbo si è fatto carne e abitò in noi".
Questo senso panico della religiosità  e della divinità dovrebbe essere il senso di questo oratorio. l'oratorio però non nasce nella forma liturgica, anche se è certamente di ispirazione religiosa. pensiamo al Magnificat di Monteverdi, alla Messa Solenne di Beethoven o alla Messa Cattolica di Bach. e poi ancora allo Stabat di Rossini o alla Messa da Requiem di Verdi, dove l'ispirazione non è solo religiosa e cattolica osservante, ma è intrisa dal melodramma operistico. ecco perchè si tratta di un Oratorio sì, ma anche di una Cantata profana frammista e unica nella sua corporazione.
Le reminescenze dello stile di Rota sono le più varie da Stravinskij a Honnegger, da Pizzetti a Poulenc, e fanno parte delle sue frequentazioni più genuine nel corso della vita e della sua corposa cultura umanistica, filosofica storica che il conpositore milanese vissuto oltre trent'anni in Puglia preservava gelosamente.
L'esecuzione smagliante e attentissima di Rino Marrone e dell'Orchestra del Teatro Petruzzelli ha messo non poco in risalto la complessità della concertazione di questo capolavoro del 1977; ed anche il Coro del teatro si è reso protagonista di una prova davvero maiuscola e personalissima, grazie al solito impagabile Franco Sebastiani, come anche al Coro di Voci Bianche che ha dato un concreto contributo, guidato dalla brava Emanuela Aymone. Adeguate e presenti le voci soliste della soprano brindisina Angela Nisi, della contralto siciliana Adriana Di Paola, del tenore Alessandro Liberatore e dell'eccellente basso Gianluca Buratto.
Nell'orchestra, la "spalla" era per la prima volta  una giovane donna, una foggiana di brillante avvenire: Maria S. Mastromatteo. Un segno sicuramente emblematico, che le cose stiano davvero cambiando...Speriamo bene. L'Orchestra adesso va in vacanza, si fa per dire, in quanto l'attende un prestigioso impegno con il grande maestro Riccardo Muti, a luglio durante il Ravenna Festival.
Non resta che pronunciare il classico In bocca al lupo.

La foto è di Carlo Cofano.

4 commenti:

  1. Qualche precisazione: La brava Mastromatteo (spalla dei secondi) ha fatto da spalla anche al precedente sinfonico (con Campanella, musiche di Liszt e Borodin).
    L'orchestra va davvero in vacanza e per ben 3 mesi: al Ravenna Festival parteciperà il coro, e solo una piccolissima rappresentanza dell'orchestra.
    Non mi è ben chiaro cosa (e come!) starebbe cambiando secondo lei. Quel che a me sembra stia cambiando è che questa nuova orchestra si sta frammentando risultando sempre meno omogenea: troppe prime parti ancora mancanti e troppo viavai di aggiunti nelle file che non permettono l'equilibrio tra le sezioni. La brava Mastromatteo come spalla (senza nulla togliere) è solo il segno che l'orchestra non ha ancora una spalla fissa (e di esperienza), e questo è davvero scandaloso.
    Qualcosa sta cambiando, ma in peggio. Mi unisco al suo "speriamo bene", affinché le cose si riprendano e migliorino.
    Per finire diciamo le cose come stanno: purtroppo il concerto di ieri aveva pochissimo pubblico, e quel poco formato per lo più da nonni delle voci bianche.
    Su altro meglio se taccio.

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  2. Mi scuso se ho sbagliato sulla Mastromatteo, ma non ero presente al concerto di Campanella. Per quanto mi riguarda Sig. MOLUDD il pubblico c'era ed era anche tanto, rispetto a precedenti occasioni dell'orchestra. Qualcosa sta cambiando? Non lo crede anche lei? Intanto, spero che si smetta di rinnovare completamente l'Orchestra ogni tre anni... e credo che il sovrintendente attuale stia facendo in modo che questo finalmente accada...Meno male!

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  3. Purtroppo succederà di nuovo. E non c'è stato bisogno neanche di aspettare 3 anni.
    Per mettere le cose in chiaro, parla un sostenitore del Teatro, di questa Orchestra e di questo sovrintendente (che in questo momento si trova in una situazione difficile e mi auguro che in futuro metta in cartellone programmi più intriganti e cast migliori). Con questo non si possono comunque nascondere i dati di fatto. Spero che dall'anno prossimo vedremo situazioni più stabili.

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  4. Non sia così pessimista...un po' di ottimismo non guasta mai. Proviamoci suvvia!

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