venerdì 9 ottobre 2015

"Galileo e la Luna (Sidereus Nuncius)" con l'attrice Deda Cristina Colonna e l'arpista Mara Galassi sabato 10 a Molfetta domenica 11 ad Acquaviva delle Fonti e lunedì 12 ottobre a Bari.


È ispirato alla vita del grande scienziato e inventore del cannocchiale il raffinato spettacolo di musica e teatro «Galileo e la Luna (Sidereus Nuncius)» con l’attrice-danzatrice Deda Cristina Colonna (nella foto) e l’arpista Mara Galassi, nuovo appuntamento del festival Anima Mea diretto da Gioacchino De Padova nella rete Orfeo futuro sostenuta da Puglia Sounds. Tre le date previste, sabato 10 ottobre nel Museo Diocesano di Molfettadomenica 11 ottobre nella Chiesa di San Benedetto di Acquaviva delle Fonti lunedì 12 ottobre nell’auditorium Vallisa di Bari, sempre alle ore 20.30, con visite guidate un’ora prima dei concerti (biglietti euro 5, ridotti euro 3 - info 3286677282 oppurewww.animamea.it/animamea2015).
Dopo la fortunata avventura di «Voluptas dolendi - I gesti del Caravaggio» Deda Cristina Colonna e Mara Galassi presentano un nuovo spettacolo ispirato alla vita di Galileo Galilei a partire dal suo trattato di astronomia del 1610, «Sidereus Nuncius» (Annunciatore Celeste).

Tuttavia i testi sono elaborati anche prendendo spunto dalle lettere di Galileo, daidocumenti del processo, dall’«Aeropagitica» di John Miton (1644) e da Vita di Galileo diBertolt Brecht. Il programma musicale alterna brani di Vincenzo e Michelagnolo Galilei - padre e fratello di Galileo - e di Jeronimus Kapsperger alle composizioni avanguardistiche (per il 1609) di Ascanio Mayone, organista e maestro di cappella a Napoli e primo organista alla cappella vicereale, pagine che Mara Galassi esegue con un’arpa doppia molto usata tra la fine del Cinquecento e tutto il Seicento a Napoli e Roma.
Dunque, le due artiste, affermate esponenti dell’avanguardia barocca europea, propongono ancora una volta un felice connubio tra ricerca filologica e sapienza teatrale in un collage di musica e testi che illustra, in un caleidoscopico intreccio dai toni patetici, accorati, ma anche istrionici e comici, il tema sempre attuale della lotta per l’autonomia della scienza.

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