lunedì 5 ottobre 2015

Sud e magia ha chiuso in bellezza ieri sera il festival “Di Voce in Voce” in Vallisa a Bari.


Il festival metropolitano “Di Voce in Voce”, organizzato e diretto dall’Associazione Culturale Radicanto, punta a riscoprire i contatti e i confini che si snodano attraverso le regioni pan-mediterranee in un percorso affascinante e diacronico, unite da un vento che sa parlarci di tradizione e innovazione, di continuità e modernità, dalla musica antica alla tradizione meridionale, dal canto a distesa alla polifonia pugliese, dai ritmi cadenzati agli spigoli dei tempi balcanici.
Ieri sera, domenica 4 ottobre all’auditorium Vallisa di Bari,  c'è stato l’ultimo appuntamento del festival “Di Voce in Voce”, si sono esibiti i Radicanto, con lo spettacolo “Sud e magia”.
Maria Giaquinto, Giuseppe De Trizio, Fabrizio Piepoli e Francesco De Palma hanno proposto il racconto musicato del sincretismo pagano-cristiano che, muovendosi tra devozione popolare e liturgia ufficiale, ha dato vita al folklore religioso quale espressione della resistenza popolare alla repressione della cultura cattolica ufficiale, riverberando i riflessi della “non storia” del Sud.
L’opera, messa in scena, prende spunto per il titolo dall’omonimo lavoro letterario di Eugenio De Martino e Umberto Galimberti, una storia religiosa del sud, un’indagine etnologica che spiega perché il momento magico sia sopravvissuto nella vita culturale meridionale e come questa abbia partecipato consapevolmente alla grande alternativa tra “magia” e “razionalità” da cui è nata la civiltà moderna.
Gli unici legami con il testo di De Martino – Spiega Giuseppe De Trizio – sono nel titolo e nell’indagine. Nel nostro spettacolo racconteremo storie differenti, che abbiamo trovato e che, nello specifico, Maria Giaquinto ha elaborato. Il tutto arricchito da canzoni rielaborate o composte da noi. In entrambi i lavori è presente quel forte equilibrio, che da sempre c’è al Sud, tra sacro e profano”.








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