giovedì 8 ottobre 2015

Nuovo appuntamento con il maestro Filippo Bressan ed il violoncellista Enrico Dindo al Petruzzelli.


Domani, venerdì 9 ottobre alle 20.30 al Teatro Petruzzelli è in cartellone un nuovo appuntamento della Stagione Sinfonica 2015. Sul podio dell’Orchestra del Teatro il maestro Filippo Maria Bressan, solista Enrico Dindo (violoncello).
Il programma del concerto propone: Syntax 0.1 (if@hay.dn) per Orchestra da Camera e Syntax 0.2 (if@moz.art) per Orchestra di Ivan Fedele; Variazioni su un tema rococò in La maggiore per Violoncello con accompagnamento d’Orchestra op. 33 di Pëtr Il’ič Čajkovskij, Suite sinfonica da Ein Sommernachtstraum op. 61 di Felix Mendelsson-Bartholdy.
Indicato dal maestro Giulini come un direttore “di nobile ed elegante semplicità”, Bressan eclettico, anticonvenzionale, sportivo, ha scelto di seguire le proprie passioni, selezionando sia il repertorio che l’attività concertistica e musicale in genere.
Membro del comitato scientifico della Fondazione Rossini di Pesaro dal 2006, ha registrato per la Rai e le radiotelevisioni austriaca, belga, francese, olandese, polacca, slovena e brasiliana. Ha inciso per Amadeus, Chandos, Decca, Deutsche Grammophon, Emi, Virgin.
Nel 2012 Enrico Dindo è stato nominato Accademico di Santa Cecilia. Nel 2014 è stato nominato direttore musicale e principale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Zagabria.
Incide per la Decca, per la quale è uscita nel 2011 l’integrale delle Suites di Bach che hanno riscosso un notevole successo di critica. Nel 2012 la Chandos ha pubblicato i concerti di Shostakovich, incisi con la Danish National Orchestra, diretta da Gianandrea Noseda, riscuotendo grande consenso.
Suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717 affidatogli dalla Fondazione Pro Canale.
Biglietti in vendita al botteghino del Teatro Petruzzelli e on line su www.bookingshow.it
Informazioni: 080.975.28.10.


Filippo Maria Bressan, direttore
È uno dei pochi direttori italiani ad essere invitato a condurre orchestre e compagini di massimo prestigio, quali l’Orchestra ed il Coro dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l’Orchestra ed il Coro del Teatro La Fenice di Venezia. Ospite regolare delle principali società concertistiche e dei maggiori festival di musica sinfonica, antica e contemporanea, quali l’Accademia Chigiana di Siena, la Biennale di Venezia, MiTo Settembre Musica, la Sagra Musicale Umbra, tra le sue molteplici esperienze ha avuto modo di lavorare a fianco di musicisti quali C. Abbado, L. Berio, F. Brüggen, M.W. Chung, C.M. Giulini, P. Maag, L. Maazel, G. Prêtre, M. Rostropovich, G. Sinopoli, J. Tate, A. Pärt.
Indicato dal maestro Giulini come un direttore “di nobile ed elegante semplicità”, eclettico, anticonvenzionale, sportivo, ha scelto di seguire le proprie passioni, selezionando sia il repertorio che l’attività concertistica e musicale in genere.
Ha diretto in molti teatri e sale da concerto d’Italia, Europa e Sud America, collaborando con molte orchestre, cantanti e strumentisti di chiara fama, tra i quali R. Baborák, P. Berman, R. Buchbinder, M. Campanella, G. Carmignola, C. Colombara, M. Fröst, B. Lupo, S. Mingardo, M. Pletnev, C. Sampson, e si è dedicato per vent’anni all’Athestis Chorus&Orchestra, complesso barocco con strumenti d’epoca da lui fondato, con il quale è divenuto uno dei protagonisti della rivalutazione della musica barocca e del rinnovo del repertorio corale e sinfonico.
Pianista di formazione, direttore di vocazione, allievo a Vienna di Karl Österreicher, assistente di Jurgen Jürgens, si è perfezionato con Gardiner e Leitner. Grande conoscitore della tradizione vocale italiana e della scuola sinfonica tedesca, è considerato tra i maggiori  interpreti nel repertorio sinfonico-corale, che da sempre lo appassiona, e tra i più interessanti specialisti nel sinfonismo, oltreché nell’Opera del Settecento e del primo Ottocento, rivisti con attenzione filologica.
Membro del comitato scientifico della Fondazione Rossini di Pesaro dal 2006, ha registrato per la Rai e le radiotelevisioni austriaca, belga, francese, olandese, polacca, slovena e brasiliana. Ha inciso per Amadeus, Chandos, Decca, Deutsche Grammophon, Emi, Virgin.
  
Enrico Dindo, violoncello
Nasce da una famiglia di musicisti, inizia a sei anni lo studio del violoncello diplomandosi al Conservatorio “G. Verdi” di Torino.
Nel 1997 conquista il Primo Premio al Concorso “M. Rostropovich” di Parigi.
La sua attività di solista lo porta ad esibirsi con orchestre prestigiose come la Bbc Philharmonic Orchestra, la Rotterdam Philharmonic Orchestra, l’Orchestre Nationale de France, l’Orchestre du Capitole de Toulouse, la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai, l’Orchestra dell’Accademia di Santa Cecilia, la Filarmonica di San Pietroburgo, l’Orchestra Sinfonica di Stato di São Paulo, la Tokyo Symphony Orchestra, la Toronto Symphony Orchestra e la Chicago Symphony Orchestra ed al fianco di importanti direttori tra i quali Chailly, Noseda, Chung, Järvj, Gergev, Muti e lo stesso Mstislav Rostropovich.
Ospite regolare dell’Orchestra del’Accademia di Santa Cecilia, nel 2010 e nel 2013 è stato in tournée con la Leipziger Gewandhaus Orchester, diretta da Chailly con concerti a Lipsia, Parigi, Londra e Vienna, ottenendo notevole successo.
Tra gli autori che hanno creato musiche a lui dedicate, G. Castagnoli, C. Boccadoro C. Galante e R. Molinelli.
Direttore stabile dell’Orchestra da camera “I Solisti di Pavia”, ensemble da lui creato, insegna al Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, alla Pavia Cello Academy ed ai corsi estivi dell’Accademia “T. Varga” di Sion.
Nel 2012 è stato nominato Accademico di Santa Cecilia. Nel 2014 è stato nominato direttore musicale e principale dell’Orchestra Sinfonica della Radio di Zagabria.
Incide per la Decca, per la quale è uscita nel 2011 l’integrale delle Suites di Bach che hanno riscosso un notevole successo di critica. Nel 2012 la Chandos ha pubblicato i concerti di Shostakovich, incisi con la Danish National Orchestra, diretta da Gianandrea Noseda, riscuotendo grande consenso.
Suona un violoncello Pietro Giacomo Rogeri (ex Piatti) del 1717 affidatogli dalla Fondazione Pro Canale.



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