"E’ il sesto appuntamento, quello di stasera, con LA STAGIONE DI MUSICA CLASSICA 2015 della città e del Conservatorio di Frosinone.
Ancora un cartellone ricco, con nomi che hanno reso grande la Musica in Europa e nel mondo: Beethoven e Mendelssohn- Bartholdy.
Beethoven compose l’Ouverture
del Coriolano op.62 nel 1807
parallelamente alla Quinta Sinfonia, come intermezzo alla tragedia omonima di
gusto classicheggiante, oggi dimenticata, di Heinrich Joseph von Collin (1771 -
1811), poeta drammatico austriaco stimato anche da Goethe. Coriolano è il soprannome
attribuito al leggendario patrizio romano Gneo Marzio, artefice nel 493 a. C.
della conquista di Corìoli, capitale dei Volsci. Esiliato da Roma dopo un
fallito tentativo di farsi nominare console, Coriolano, desideroso di vendetta,
si era rifugiato presso Tullio Aufidio, re dei Volsci, per guidarne l'esercito
contro Roma; ma, giunto a poche miglia dalla città, fu fermato dalle parole di
sua madre e di sua moglie che lo richiamarono ai valori dell'amor patrio. Una delle pagine più esemplari del sinfonismo epico ed eroico di
Beethoven dall’ incipit drammatico, nel
vigoroso accordo di tutta l’orchestra, che resta impresso nella memoria di chi
ascolta, accordo che si trasforma in melodia sentimentale, in lirismo
affettuoso di implorazione della madre e della moglie sull'animo orgoglioso
dell'eroe . Dopo una serie di contrasti e conflitti che si alternano, il pezzo
che dura appena sette minuti si conclude con l’inciso tragico dell’inizio.
Dal compositore di
Bonn, si prosegue con un altro tedesco, Felix
Mendelssohn-Bartholdy (Amburgo
1809-1847) , uomo di grande cultura non
solo musicale (parlava correntemente quattro lingue) fu una figura cosmopolita e moderna per il suo
tempo. Riportando alla luce La Passione secondo San Matteo di Bach (1829)
iniziò la sua carriera di musicista professionista e cominciò ad essere conosciuto. Viaggiò moltissimo in tutta Europa, durante un suo soggiorno parigino prese
lezioni da Cherubini, entrò in contatto
con Rossini, Meyerbeer e con altri
musicisti attivi nella capitale francese. Nel
1843 fondò il Conservatorio di
Lipsia facendone un importante centro studi cui accorsero giovani di tutti i paesi. Le sue
opere sono pervase da un senso di serenità
e ottimismo derivanti, sicuramente, dalla sua posizione di borghese
benestante. Una musica, ancorata a
valori di matrice classica, che rimase,
per molti anni, modello per i compositori dell’epoca specie per quelli di area
scandinava. Il primo ascolto è l’Ouverture
op. 26, in Si minore, Le Ebridi ( La
Grotta di Fingal) nata, come la Terza Sinfonia, da un suo viaggio in Scozia, precisamente
nell’isola di Staffa la cui suggestiva grotta di colonne basaltiche e
stalattiti ispirò immediatamente il compositore che diede alla luce questa
ouverture densa di lirismo e fantasia
considerata, anche da R. Wagner, “una tra le espressioni più belle e romantiche del sinfonismo
tedesco”, gettando, così, le basi per i futuri poemi sinfonici.
Ultima tranche della serata sempre con Mendelssohn-Bartholdy
e la Sinfonia n.4, in La maggiore, Op. 90 “Italiana” anche
questa composizione nata dalle suggestioni derivanti dal suo viaggio e
soggiorno in Italia tra il 1829 e il 1831. Mendelssohn, alla sorella Fanny in
una lettera del 22 febbraio 1831, scrive: “La sinfonia Italiana fa grandi
progressi. Sarà il pezzo più gioviale che ho mai scritto, in particolare
l’ultimo movimento. Per il movimento lento non ho ancora trovato nulla, e penso
che lo terrò per Napoli.” Pubblicata postuma, divenne una delle sue
composizioni più famose. Divisa in quattro movimenti (Allegro vivace; Andante
con moto; Con moto moderato; Saltarello: Presto ) è una “pittura musicale”
delle emozioni che lo pervasero in un ambiente così diverso dalla
Germania, nel colore e nella freschezza
della strumentazione rivivono la luminosità e il folklore della tradizione
italiana. L’Allegro vivace iniziale
ha un ritmo quasi di danza ed è la melodia più facile da ricordare per la sua
orecchiabilità; l’ Andante con moto è una melodia triste e sembra che M. si sia
ispirato ad una processione religiosa, a cui aveva assistito, lungo le vie di Napoli; il Con moto moderato è il movimento che si discosta da tutta la
composizione per la grazia di minuetto
quasi schubertiano; l’ultimo movimento è
quello più intriso di sonorità dell’Italia del sud si tratta, infatti, di un Saltarello: Presto dalla sana e travolgente allegria rese ad altissimi livelli di eleganza. L’ Orchestra Sinfonica del Conservatorio
Licinio Refice, in tutte le sue sezioni,
ha dato ottima prova di qualità dei suoni nell’esaltazione dei colori delle varie
partiture grazie anche alla direzione sempre elegante di Giorgio Proietti particolarmente soddisfatto del successo
meritatissimo."
Elena Dandini
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