mercoledì 1 ottobre 2014

"La Creazione di Haydn diretta da Mehta trionfa alla Scala" di Elena Percivaldi


"Un inizio trionfale quello che ha battezzato, ieri sera, la stagione sinfonica della Scala. Quasi dieci minuti di applausi e standing ovation per Zubin Mehta, per i solisti e soprattutto per lo splendido coro diretto da Bruno Casoni, che hanno magnificamente eseguito l'oratorio “Die Schöpfung” (La Creazione) di Franz Joseph Haydn. Un capolavoro di religiosità semplice, schietta e quasi naif dovuta all'approccio bonario e a un po' fanciullesco del grande compositore austriaco, cui il grande direttore di origine indiana – ma viennese d'adozione, e quanto si sente! - ha dato una profondità inusitata e una luminosità a tratti davvero magnifica.
Splendidi i solisti Julia Kleiter, Peter Sonn e Thomas E. Bauer, rispettivamente Gabriel, Uriel e Raphael e con la Kleiter e Bauer che nel finale hanno sostenuto anche le parti di Eva e Adamo. Voce cristallina quella del soprano tedesco, peraltro assai versatile visto che spazia agilmente dal repertorio classico viennese (Mozart in primis) a Gluck e Haendel, fino a Strauss e (l'anno prossimo) a Wagner. Elegante e pulito l'Uriel di Sonn, già acclamato tenore mozartiano, e infatti il trattamento vocale del suo arcangelo ricorda molto da vicino un don Ottavio. Buona anche la prova di Bauer, che tratteggia un Raphael poco angelo e molto “realistico”, mimando e dando onomatopea – come del resto Haydn aveva in mente musicando l'infantile e quasi favolesco testo di van Swieten tratto dal sublime Milton - il leone, la tigre, gli insetti, persino lo strisciare dei vermi nell'incanto della creazione. Coro stratosferico, che ha esaltato al massimo la decina di numeri corali presenti nella partitura e che fanno di quest'oratorio una sorta di “Inno alla gioia” ante litteram. Lo dimostra anche il lieto fine concepito da Haydn, con Adamo ed Eva che si godono tranquillamente il paradiso terrestre. Non incombe, nemmeno all'orizzonte, la spada di san Michele arcangelo, che di lì a poco, complice il serpente e l'albero, avrebbe cacciato i nostri progenitori dall'Eden condannando loro e noi tutti al dolore eterno. Lo si festeggiava, che coincidenza, proprio il 29, giorno dell'esecuzione scaligera. Ma al Piermarini c'era posto solo per la contemplazione estatica. Repliche 30 settembre e 1 ottobre."
Elena Percivaldi

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